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Come sarebbe stato il futuro? I ragazzini degli anni ’60 ci hanno visto giusto

Published by
Sebastiano Spinelli

Negli anni ’60 le persone si chiedevano come sarebbe stato il futuro: qual è stata la risposta a questa domanda?

Anche se viviamo in una epoca tecnologica, ci chiediamo in continuazione come ci evolveremo. I progetti tech che vengono ideati ogni giorno sono tanti, ed ognuno di loro presenta delle particolarità differenti. Alla luce di queste informazioni, non è affatto strano chiedersi come sarà il mondo fra qualche decennio. Ma noi non siamo gli unici che hanno pensato a questo. Persino nel passato ci si faceva la stessa domanda.

Scopri come le persone vedevano il futuro molti anni fa – QNM.it

I più curiosi erano i bambini e i ragazzi. Interessati al mondo e al suo sviluppo, si chiedevano come potesse essere il futuro. Negli anni ’60 la tecnologia era piuttosto limitata infatti. Era impossibile prevedere in che modo sarebbero cambiate le cose. Eppure cominciavano a girare un paio di ipotesi niente male e che potevano essere considerate valide. Quali erano le risposte a questa domanda così tanto complessa?

Il futuro visto negli anni ’60, le risposte sono sorprendenti: ecco cosa pensavano i ragazzi

Uno dei timori più grandi riguardava il lavoro. Si pensava che soltanto le persone più intelligenti avrebbero potuto giovarne. Chi non aveva un grande intelletto, purtroppo, era destinato a rimanere disoccupato (non in tutti i casi). Per fortuna non è andata così dato che tutti hanno la possibilità di lavorare. Quello che occorre è studiare quanto basta per ottenere la qualifica di una specifica professione. Ciò non toglie che sia una risposta interessante.

Avreste immaginato il futuro in questo modo? – QNM.it

Un’altra teoria che riguardava il mondo del lavoro era collegata alle macchine. Anche all’epoca si credeva che i computer e gli automi potessero sostituire gli esseri umani. Questo avrebbe portato l’umanità a cancellare alcuni lavori. Non sarebbe stato più necessario assumere delle persone in carne ed ossa. In questo caso l’ipotesi era corretta: lo stiamo vedendo al giorno d’oggi. Molti lavori sono destinati a scomparire poiché non sono più richiesti.

Ma l’ipotesi più spaventosa fra tutte è la seguente. Non era da escludere che le persone cominciassero ad annoiarsi per una semplice ragion: le macchine, prendendo il sopravvento di ogni settore, sarebbero state la nostra rovina. Non ci avrebbero permesso di vivere come vorremmo perché avrebbero fatto tutto loro. La riflessione è molto interessante dal momento che potrebbe realizzarsi per davvero. È chiaro che il futuro non veniva visto in maniera positiva.

Sebastiano Spinelli

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