Sapevi che l’indennità di accompagnamento non è sempre prevista? Questi sono i casi in cui non è concessa: fai attenzione.
L’indennità di accompagnamento è un sussidio che favorisce gli invalidi civili. Ci si riferisce a coloro che presentano problemi fisici o legati alla psiche. Inoltre non possono muoversi senza l’aiuto di un accompagnatore. Non sono in grado di svolgere le normali attività della vita, per cui hanno bisogno di un supporto continuo. Di solito il sussidio può essere ricevuto in fretta, ma in alcuni casi viene negato.
Cerchiamo di fare chiarezza sulla situazione. Per avere diritto al sostegno economico è importante essere riconosciuti come invalidi civili al 100%. Il riconoscimento della percentuale d’invalidità è a carico di una commissione incaricata dall’INPS. Deve essere richiesta tramite una domanda di invalidità, la quale viene inviata direttamente sul sito dell’INPS. È possibile richiedere il supporto di un patronato se necessario.
L’INPS può rifiutare la domanda se non viene soddisfatto un requisito fondamentale. Non ci stiamo riferendo all’invalidità del 100%, bensì all’esecuzione dei normali atti quotidiani di ogni giorno. Se una persona non è in grado di svolgere entrambe le cose, allora ha diritto al bonus senza problemi. Ma se è impossibilitato soltanto a lavorare, oppure a svolgere le faccende domestiche, il sussidio non viene concesso. Si tratta di casi rari, però può capitare che venga rifiutato.
Indennità di accompagnamento, in quali casi viene rifiutata: questo è ciò che non sapevi
Ma che succede se un invalido al 100% e non autosufficiente supera la soglia reddituale? In questo caso il bonus viene comunque percepito. L’INPS concede la relativa pensione non tenendo in considerazione lo stato reddituale di chi lo richiede. Parliamo di uno dei pochi casi in cui l’indennità di accompagnamento viene accettata, anche se all’apparenza si può pensare che non sia così.
Se siete interessati a sapere se vi spetta l’indennità di accompagnamento, è sufficiente tenere a mente la dichiarazione della commissione dell’INPS. Gli invalidi con necessità di assistenza continua possono ricevere il bonus. Lo stesso vale anche per chi ha difficoltà a muoversi senza l’aiuto permanente di un accompagnatore autorizzato.
Questi sono i casi in cui il sussidio non può essere rifiutato. Come abbiamo detto è raro che una domanda venga rifiutata. In questo caso effettuarla al patronato può essere utile per evitare di perdere tempo. Difatti viene inviata quando si ha la piena certezza che non verrà respinta.