Il bonus turismo può essere un’ottima opportunità da cogliere al volo. Bisogna fare attenzione a quando può essere negato.
L’entusiasmo per il bonus turismo si scontra con le restrizioni fiscali, come sottolineato chiaramente dall’Agenzia delle Entrate nel rispondere all’interpello numero 460 del 13 novembre 2023. Una società desiderosa di migliorare la propria struttura ricettiva con interventi energetici si è trovata di fronte a un ostacolo: la tentazione di compensare il credito d’imposta derivante dal bonus turismo con un debito IVA non realmente dovuto.
L’Agenzia delle Entrate ha bocciato questa mossa, definendola un “espediente” che mira a manipolare la dichiarazione annuale per generare un credito IVA da richiedere a rimborso. In termini più semplici, cercare di trasformare il bonus turismo da agevolazione a credito IVA eccedente attraverso un debito IVA artificiale non è accettabile, poiché vanifica i limiti imposti per l’utilizzo del credito d’imposta.
Le regole ferree dell’Agenzia delle Entrate
Il bonus turismo, introdotto dal decreto sull’attuazione del PNRR, offre incentivi al settore turistico. Gli ambiti sono efficientamento energetico, eliminazione delle barriere architettoniche, realizzazione di piscine termali e digitalizzazione. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate pone delle regole ferree. Il credito d’imposta può essere utilizzato solo in compensazione a partire dall’anno successivo a quello in cui gli interventi sono stati realizzati. Inoltre, l’utilizzo deve avvenire entro il 31 dicembre 2025.
La difficoltà segnalata da alcune aziende nel trovare spazio nella capienza fiscale entro i tempi prestabiliti ha portato a esplorare alternative. Una di queste è la cessione del credito. Tuttavia, questa strada è permessa solo per intero e con un massimo di due ulteriori cessioni a favore di banche, intermediari finanziari, società facenti parte di un gruppo bancario iscritto all’apposito albo e assicurazioni autorizzate a operare in Italia.
In sintesi, l‘Agenzia delle Entrate mette in guardia contro le scorciatoie ingenue nel tentativo di massimizzare i benefici del bonus turismo. L’innovazione deve avvenire nel rispetto delle regole, evitando stratagemmi che minano la natura stessa dell’agevolazione e rischiando di creare un terreno minato fiscale.
In pratica l’Agenzia delle Entrate respinge la proposta di compensare il credito d’imposta con un debito IVA non dovuto. Sottolinea che questa strategia mira ad eludere i limiti di utilizzo del credito d’imposta, trasformandolo “arbitrariamente” in un credito IVA eccedente. Inoltre avverte che l’adozione di altre soluzioni possono compromettere la natura dell’agevolazione fiscale. Sottolinea l’importanza di rispettare le regole e di evitare pratiche che potrebbero minare l’integrità del Bonus Turismo.