La procura di Parma chiede il carcere per Chiara Petrolini, la ragazza che ha ucciso due figli appena nati seppellendoli in giardino, l’ex fidanzato parla per la prima volta
Si aprono le porte del carcere per Chiara Petrolini, la ragazza di Traversetolo che ha ucciso e sepolto in giardino i corpi dei due bimbi appena nati dalla sua relazione con il fidanzato, bimbi dei quali nessuno – famiglia e amici e nemmeno il suo ragazzo – si era mai accorto.
Il carcere è la richiesta del PM della Procura di Parma che ha presentato una istanza nei confronti della custodia agli arresti domiciliari inizialmente predisposta nei confronti della ragazza.
Chiara Petrolini, chiesto il carcere
“Chiara deve andare in carcere” ha affermato il procuratore Roberto D’Avino, indicando che la gravità delle accuse richiede una custodia cautelare in cella e che gli arresti domiciliari non sono adeguati rispetto alla gravità del reato.
La Procura contesta l’interpretazione del Gip riguardo ai reati di soppressione di cadavere, sostenendo che il seppellimento dei neonati deve essere considerato un atto di volontà successivo a un omicidio premeditato. Una doppia accusa pesantissima nei confronti della ragazza sulla quale dovrà adesso esprimersi il giudice.
È agli arresti in casa
Chiara Petrolini, che ha rifiutato di rispondere durante gli interrogatori, ora si trova in una situazione legale difficile. Il fidanzato della ragazza, padre dei due bimbi, che ora attendono funerali e sepoltura una volta che i corpi saranno rimessi a disposizione del giovane dopo una prolungata serie di esami autoptici, nel frattempo ha accettato di rispondere alle domande dei giornalisti e lo ha fatto nel corso di una lunga intervista andata in onda ieri sera nella prima trasmissione del nuovo ciclo de Le Iene, su Italia 1.
“Io li avrei tenuti”
“Io la vedevo sempre come una persona positiva, non capisco come sia potuta arrivare a tanto. Evidentemente era una maschera. Quello che notavo era che teneva molto, anche troppo, al giudizio delle altre persone. Rigava dritto in tutto, non c’era mai una cosa fuori posto. Doveva essere tutto perfetto. Ma se mi avesse parlato, se mi avesse chiesto, avrei fatto di tutto per tenerli. Io non mi sarei mai tirato indietro”.
In questa intervista, il ragazzo (21 anni) ha cercato di ricostruire i momenti che hanno preceduto la scoperta dei corpi e ha offerto una prospettiva personale su una giovane che faceva di tutto per sembrare una persona del tutto nella norma.
“Una persona normale”
“Chiara è sempre stata normale, non è mai cambiata né nel corpo né nei suoi atteggiamenti. Io e lei non avevamo rapporti protetti. Lei diceva di prendere la pillola e non mi ha mai detto di aver smesso di usarla. Anche le sue amiche ne erano al corrente. L’argomento figli o famiglia non è mai stato toccato”.
Anche per lui la notizia è stata un profondo shock: “Era in vacanza e mi dice… ‘hanno trovato il corpo di un bimbo sepolto a casa nostra’ sembrava quasi che la cosa non riguardasse lei. Sembrava davvero che non ne sapesse assolutamente nulla”.
“Una storia importante”
Una storia che durava da tempo, tra impegni sportivi, amicizie e università: “Era una storia importante ormai da tempo. Il nostro primo bacio è stato in discoteca. Proprio lo scorso anno a settembre siamo tornati insieme. L’avevo tradita. Era sempre lei quella che mi riportava sulla strada giusta. Ma quello che ha fatto va contro la persona che era per me. Io per lei avrei comunque fatto di tutto…”
“Non posso costringere il mondo a capire”
L’ex fidanzato ha espresso la sua impotenza di fronte alle domande incessanti che riceve dalla comunità: “Mi chiedono come ho fatto a non accorgermi di due gravidanze… Posso garantire di non averla mai vista cambiata, non si notava nulla. Immagino che all’ottavo, al nono mese avesse più paura che si potesse vedere qualcosa, eppure non si notava niente. Sento che l’unica cosa che posso fare è aspettare, non posso costringere il mondo a capire”.
Le testimonianze del fidanzato di Chiara Petrolini offrono uno spaccato inquietante su una relazione apparentemente normale che nascondeva segreti inconfessabili. Mentre la Procura traccia una strada processuale le indagini continuano. E la domanda che aleggia è: come può una giovane madre, apparentemente normale essere la mente di una vicenda tanto drammatica e crudele?