Cantante di fama mondiale, attore di grande successo, Kris Kristofferson ha rappresentato per almeno due decenni il volto e il simbolo dell’artista americano di grande successo
“Un uomo eccellente, buono ma soprattutto puntiglioso, attento ed estremamente ambizioso. In quello che faceva gli piaceva sempre essere perfetto: non sopportava l’idea di essere meno di quello che avrebbe potuto essere”.
Sono parole importanti quelle che Barbra Streisand, sua partner in È Nata una Stella dedica a Kris Kristofferson, icona della musica country e del cinema scomparso ieri all’età di 88 anni.
La notizia del suo decesso è stata annunciata dalla sua famiglia, che ha comunicato che il cantante e attore si è spento serenamente nella sua casa di Maui, alle Hawaii.
“Siamo tutti fortunati di aver potuto passare del tempo con lui”, hanno dichiarato. “Grazie per averlo amato per tutti questi anni e, quando vedrete un arcobaleno, sappiate che è il suo sorriso che vi accompagna.”
Nato nel sud del Texas, Kristofferson ha vissuto una vita straordinaria, passando dalla vita militare a quella di superstar assoluta, cantautore di fama mondiale e attore acclamato. Un percorso iniziato con una brillante carriera accademica e sportiva: eccelleva nel football, nel rugby e nella boxe laureandosi con lode in letteratura al Pomona College in California. Doti assolutamente eccezionali grazie alle quali vince anche una borsa di studio Rhodes che gli consente di studiare nella prestigiosissima Università di Oxford.Ma era solo l’inizio…
Una volta entrato nell’esercito è la sua passione per la musica che lo spinge a lasciare una promettente per inseguire il sogno di diventare un cantautore. Si trasferisce a Nashville e dopo una lunga gavetta che lo vede anche lavorare come custode notturno alla Columbia Records riesce finalmente a fare ascoltare alcuni suoi brani: tra i suoi primi ammiratori Bob Dylan.
È lui a convincere i dirigenti della Columbia sulla qualità delle sue canzoni. Scrive Me and Bobby McGee che ebbe un enorme successo nella interpretazione di Janis Joplin con cui ebbe una lunga storia d’amore. Un affetto che lo segnerà profondamente soprattutto dopo la morte per overdose della cantante nel 1971, una trafgica vicenda che tuttavia riporterà il suo brano al primo posto in tutto il mondo.
Altro grande successo di Kristofferson fu Help Me Make It Through the Night che passa inosservata nella sua prima interpretazione per poi diventare un classico nella versione di Sammi Smith. La canzone si posizionò tra i primi dieci singoli nella classifica Billboard e rimane uno dei brani più iconici della storia della musica country.
L’ispirazione per il testo gli venne dopo aver letto una dichiarazione di Frank Sinatra, che, interrogato su cosa credesse, rispose: “Alcol, donne o una Bibbia… qualunque cosa ti aiuti a passare la notte.”
Il successo di Kristofferson come cantautore continuò con brani come Sunday Mornin’ Comin’ Down scritta dopo una sbornia, un grande successo anche con la voce di Johnny Cash. Esibendosi come artista country raccoglie folle oceaniche ai suoi concerti soprattutto con il progetto The Highwaymen insieme a Johnny Cash, Waylon Jennings e Willie Nelson. Insieme, pubblicarono tre album e si esibirono in memorabili tour che lasciarono un segno indelebile nella storia della musica country.
Oltre che nella musica, Kris Kristofferson fu una figura importante anche come attore. Alto, bellissimo, con occhi profondi e un volto molto espressivo, Kristofferson era considerata una delle figure più cinematografiche degli anni ’70. Divenne famoso per i suoi ruoli in film come Pat Garrett & Billy the Kid Sam Peckinpah, Heaven’s Gate di Michael Cimino ma soprattutto, nel remake di A Star Is Born (1976) accanto a Barbra Streisand. Nel film, che gli vale un Golden Globe come miglior attore, Kristofferson interpreta un cantante in declino alle prese con l’alcolismo.
In una recente intervista Barbra Streisand ha ricordato l’artista con affetto, sottolineando il suo fascino e la sua professionalità: “Era speciale fin dalla prima volta che lo vidi esibirsi, e lo è rimasto fino alla fine. Un uomo di una bellezza e di una eleganza assolutamente folgorante, magnetico…”
Il film tornerà a essere un grande successo nella sua terza versione con Lady Gaga e Bradley Cooper, protagonista e attore della pellicola del 2016.
Kristofferson ha partecipato inoltre a numerosi altri film di grande successo commerciale come Alice Doesn’t Live Here Anymore di Martin Scorsese e la trilogia di Blade in cui interpretava Abraham Whistler, il mentore del personaggio di Wesley Snipes.
Oltre ai riconoscimenti cinematografici, la carriera musicale di Kristofferson è stata coronata da numerosi premi, tra cui l’ingresso nella Songwriters Hall of Fame nel 1985 e nella Country Music Hall of Fame nel 2004. Nel 2014 ha ricevuto il Grammy Lifetime Achievement Award, un tributo alla sua carriera di cantautore, compositore e interprete che ha saputo raccontare storie di vita, amore, sconfitte e redenzione con una sincerità e un’intensità uniche.
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Nel corso della sua vita, Kristofferson ha sempre mantenuto un forte legame con le sue radici e con i valori della musica country, tanto da dichiarare in un’intervista del 1994 che gli autori di Nashville scrivevano le canzoni più vicine alla sua esperienza personale: “Raccontavano la vita reale. E dunque anche sesso, tradimento, alcol e perdite. Ho sempre pensato che la massima onestà sarebbe stata la chiave del successo. Non ho mai scelto di scrivere cose facili, raccontavo quello che vedevo intorno a me. E non sempre quello che vedevo mi piaceva. Ma era giusto raccontare anche quello…”
Kris Kristofferson lascia la moglie Lisa Meyers, sposata nel 1983, e otto figli: Tracy, Kris Jr., Casey, Jesse, Jody, John, Kelly e Blake. Il suo lascito musicale e cinematografico continua a influenzare generazioni di artisti e fan, ricordando a tutti la potenza della sua arte e la profondità del suo spirito. Da molto tempo viveva a Maui insieme alla moglie ai suoi figli più giovani e diversi nipoti. Anche se ufficialmente non aveva mai lasciato le scene da diverso tempo non saliva più sul palco. La sua ultima esibizione fu nel gennaio 2020 a Miami.
Il cantante si era appena ripreso da una grave forma di Covid e non aveva rinunciato a esibirsi nonostante i medici gli avessero consigliato il contrario: “Alla mia età ogni esibizione potrebbe essere l’ultima…” aveva detto scherzando al pubblico in uno spettacolo di due ore di 20 canzoni superclassiche del suo repertorio. E in effetti lo fu.
Negli ultimi tempi ha affrontato diversi problemi di salute, soprattutto cardiocircolatori. Ma suo figlio Blake, raccontando i suoi ultimi giorni, ha detto di come fino all’ultimo volesse andare sulla spiaggia e rimpiangesse la sua tavola da surf… “Amava sedersi sul patio e cantare le sue canzoni con la chitarra. Noi e mamma lo ascoltavamo: è stato il miglior padre che un qualsiasi ragazzo possa desiderare”.
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