Dengue, aumentano i casi in Italia: focolaio nelle Marche

Non un’emergenza sanitaria vera e propria ma un motivo di preoccupazione, l’aumento di casi di febbre Dengue viene monitorato con estrema attenzione dalle autorità mediche del paese

I casi di Dengue in Italia continuano ad aumentare. Sulla base dei dati aggiornati a ieri si tratta di 572 infezioni confermate dal primo gennaio a oggi.

Dengue
La zanzara asiatica, vettore della febbre Dengue – Credits ANSA (QNM)

Di queste, 442 sono legate a viaggi all’estero, persone che hanno contratto il virus prima di rientrare in Italia. A preoccupare invece sono i 130 casi cosiddetti autoctoni, ovvero contratti direttamente sul territorio nazionale da un ‘vettore’ locale.

Dengue, il bollettini dell’ISS

La pubblicazione di un bollettino da parte dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) per un istante ci ha riportato ai primi drammatici giorni del Covid quando ogni giorno venivano resi noti i dati su ricoveri e decessi, regione per regioe, provincia per provincia.

Secondo le ultime analisi la maggior parte dei casi autoctoni si concentra nella regione Marche, in particolare nell’area di Fano, dove è scoppiato un focolaio che sembra piuttosto significativo.

Fano, oltre 100 casi di Dengue

Al momento a Fano, in provincia di Pesaro-Urbino, sono stati confermati 102 casi di Dengue, con ulteriori 10 contagi considerati probabili e attualmente oggetto di monitoraggio.

Al momento tuttavia secondo le autorità regionali, non si sono verificati episodi gravi né decessi correlati alla malattia. La curva di incidenza mostra anzi una tendenza al ribasso: il piccolo sarebbe già alle spalle, registrato tra il 14 e il 17 settembre. Dal 23 settembre in poi, sarebbe stata diagnosticata solo un’infezione.

Le autorità sanitarie locali hanno adottato misure di prevenzione e controllo per contenere la diffusione della malattia, inclusa la disinfestazione dell’area e la distribuzione di kit protettivi nelle farmacie locali.

Disinfestare subito

La disinfestazione è l’unica protezione. Il ‘vettore’ sono le zanzare, una determinata tipologia trasferisce il virus con una semplice puntura. Nelle ultime ore il clima caldo e umido e le frequenti piogge sono un fattore di incidenza significativo. Nel frattempo il comune di Fano ha distribuito una serie di suggerimenti e linee guida per evitare il proliferare di zanzare. E dunque bonificare – esistono apposte pastiglie da sciogliere nell’acqua – eventuali ristagni in giardini e terrazzi.

Fano, oltre alla disinfestazione urbana, sono state posizionate trappole per zanzare al fine di monitorare la popolazione degli insetti. Fondamentale capire e valutare l’infettività e la loro capacità di veicolare il virus.

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Un ingrandimento dell’insetto – Credits ANSA (QNM)

Parlano gli esperti

Se le Marche rappresentano il numero più eclatante altri casi autoctoni di Dengue sono stati segnalati in Emilia-Romagna (19 casi), Lombardia (6), Veneto (1), Toscana (1) e Abruzzo (1). Focolai più limitati che rappresentano un ulteriore motivo di preoccupazione per le autorità sanitarie.

Secondo Matteo Bassetti, direttore del reparto Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, è cruciale arginare il focolaio di Fano per evitare un’ulteriore diffusione della malattia. Bassetti però va oltre: “Queste emergenze locali fanno presto a diventare nazionali. Credo che un piano nazionale di contenimento del virus e di disinfestazione contro le zanzare non sia ulteriormente rimandabile”.

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La zanzara asiatica, vettore della febbre Dengue – Credits ANSA (QNM)
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