Arriva a una svolta l’indagine nella procura di Milano sulla vicenda del pandoro da beneficenza griffato da Chiara Ferragni, dopo la multa dell’antitrust l’influencer rischia una pesantissima condanna e un’altra multa milionaria
Finirà in tribunale la vicenda del pandoro griffato Chiara Ferragni e venduto per beneficenza nel Natale del 2021, poi replicato pochi mesi dopo dalle Uova di Pasqua, messe sul commercio con un’operazione molto simile.
Ufficialmente doveva essere un’operazione di beneficenza con grande risalto mediato. In realtà diventa uno dei casi giudiziari più clamorosi degli ultimi anni. E se Chiara Ferragni si era difesa parlando di ‘errore di comunicazione’, la Procura di Milano usa un’altra definizione: truffa aggravata.
Chiara Ferragni, indagine chiusa
La Procura di Milano ha infatti chiuso le indagini preliminari relative a un’accusa di truffa aggravata nei confronti della Ferragni e di altre persone coinvolte. Al centro dell’inchiesta vi sono le vendite di prodotti dolciari commercializzati sotto il marchio Balocco e Dolci Preziosi, in particolare il pandoro “Pink Christmas” e le Uova di Pasqua, promosse tra il 2021 e il 2022. La vicenda riguarda presunte pratiche di pubblicità ingannevole che avrebbero portato a un profitto illecito di 2.2 milioni di euro.
L’esito delle indagini
Secondo le indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza e coordinate dal PM Cristian Barilli e dall’aggiunto Eugenio Fusco, la Ferragni e gli altri indagati – il suo ex braccio destro Fabio Maria Damato, nel frattempo uscito dalla società della Ferragni e Alessandra Balocco, rappresentante legale della società che produceva il pandoro – avrebbero attuato una serie di comunicazioni promozionali considerate ingannevoli. I guadagni sarebbero stati ingenti: e solo parte di quella cifra profitto delle vendite sarebbe andata al pediatrico Regina Margherita, beneficiario della vendita.
Pubblicità ingannevole
Secondo le ipotesi della procura la promozione era ingannevole. E dunque realizzata per indurre i consumatori a pensare che l’acquisto dei prodotti pubblicizzati fosse collegato a iniziative di beneficenza. Anche perché il pandoro, valore commerciale di poco meno di 4€, e veniva messo in vendita a un prezzo consigliato superiore a più del doppio, 9.30€.
Le accuse di truffa aggravata riguardano la diffusione di messaggi commerciali decettivi, che avrebbero portato a vendite maggiorate rispetto al reale valore dei prodotti.
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La chiusura delle indagini rappresenta il passo che precede la possibile richiesta di rinvio a giudizio, segnando così un momento cruciale nella vicenda giudiziaria. Chiara Ferragni e le altre persone chiamate in causa avranno adesso venti giorni per depositare una memoria difensiva, o per farsi interrogare.
Se l’accusa dovesse concretizzarsi in un processo, Chiara Ferragni potrebbe essere chiamata a risarcire una somma pari a 1.65 milioni di euro: che si aggiunge al milione di euro già comminato dall’antitrust e subito versato dall’imprenditrice digitale.
Il silenzio di Chiara Ferragni
Nessun commento per ora da parte di Chiara Ferragni. Per la quale hanno parlato gli avvocati, Giuseppe Iannacone e Marcello Bana: “Attendiamo gli sviluppi e se e quando ce ne sarà l’esigenza la difenderemo sulla base di quegli elementi che riteniamo reali e condivisibili. Secondo noi questa vicenda non ha alcun rilievo penale. Chiara Ferragni non ha commesso alcuna truffa, è una bella persona che lavora seriamente e che si presta a fare moltissima promozione per cause benefiche. Chi ha comprato i suoi prodotti sapeva cosa comprava e non c’è stato alcun inganno. Tranquilla? È tranquilla come qualsiasi persona che sa di non avere commesso nulla di quello di cui viene in questo momento accusata”.
Attesa a Milano
Chiara Ferragni in queste ultime ore era ad Atene dove ha presentato la sua nuova linea di trucco e beauty in un bagno di folla che in questo momento in Italia è quanto di più lontano si possa immaginare rispetto anche ai suoi successi di appena un anno fa. Il suo negozio a Milano è chiuso e deserto.
La vicenda sta attirando notevole attenzione mediatica, non solo per la notorietà di Chiara Ferragni, ma anche per l’impatto che questo caso potrebbe avere sulla sua immagine pubblica e sul suo brand.
Chiara Ferragni, infatti, non è solo una delle influencer più seguite al mondo, ma anche un’imprenditrice di successo, con un impero che spazia dalla moda alla bellezza e alle collaborazioni con importanti marchi internazionali. Qualora il processo dovesse effettivamente svolgersi, le ripercussioni sulla sua reputazione potrebbero essere significative.