Tra domenica e lunedì si torna alle urne per le elezioni che in Liguria rinnoveranno il consiglio regionale e l’elezione di un nuovo governatore, un test importante in chiave politico anche per la maggioranza del governo di Giorgia Meloni
La Liguria si prepara a un’importante tornata elettorale: domenica 27 e lunedì 28 ottobre oltre un milione di cittadini sarà chiamato a votare per scegliere il nuovo presidente della Giunta e il Consiglio regionale.
Elezioni che giungono in un contesto complicato, segnato dalle dimissioni dell’ex presidente Giovanni Toti a causa di uno scandalo di corruzione che ha avuto forti ripercussioni anche sul panorama politico regionale e nazionale.
Giovanni Toti, al suo secondo mandato e dopo quasi dieci anni di mandato come presidente della Giunta, era stato costretto alle dimissioni dopo la clamorosa inchiesta su casi di corruzione che avevano coinvolto il governatore e diversi imprenditori.
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Toti, per tre mesi agli arresti domiciliari, ha sempre negato ogni addebito. Ma in un secondo momento ha trovato un accordo con la procura patteggiando una condanna a due anni e un mese di reclusione per corruzione e finanziamento illecito dei partiti con 1500 ore di lavori socialmente utili.
Patteggiamento anche per diversi altri protagonisti di questa inchiesta, tra i quali Paolo Emilio Signorini, ex presidente delle autorità portuali di Genova e Savona ed ex amministratore di Iren, originariamente condannato a tre anni e cinque mesi. Una vicenda che ha lasciato pesanti strascichi a livello politico: anche se di fatto Toti non era più da tempo esponente del ‘centrodestra ufficiale’ avendo avviato una propria coalizione civica.
La consultazione ligure sarà un vero e proprio test per la tenuta della maggioranza di Giorgia Meloni ma anche un banco di prova per l’opposizione, intenzionata a sfruttare le recenti vicende giudiziarie liguri per tentare una riconquista della regione.
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Inoltre, questo appuntamento sarà cruciale per testare la fiducia nell’attuale Governo Meloni e rappresenterà un’anticipazione delle imminenti elezioni in Emilia-Romagna e Umbria a novembre.
Le operazioni di voto si svolgeranno domenica 27 ottobre dalle ore 7.00 alle 23.00 e lunedì 28 ottobre dalle 7.00 alle 15.00. Immediatamente dopo il termine delle votazioni, e dunque alla chiusura dei seggi, inizieranno le operazioni di spoglio. L’esito definitivo dovrebbe essere noto entro il tardo pomeriggio di lunedì. Gli elettori saranno ovviamente chiamati a esprimersi anche per l’elezione del nuovo presidente regionale e per il rinnovo dei 31 membri del Consiglio regionale.
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I cittadini potranno votare scegliendo tra diverse modalità. In primo luogo, sarà possibile apporre una “X” sul simbolo di una lista provinciale, con il voto che andrà automaticamente anche al candidato presidente collegato.
Altra opzione è quella di fare due croci: una sul simbolo della lista e una sul nome del candidato presidente, assegnando così il voto a entrambi. Ma secondo le nuove normative si potrà esprimere anche il voto disgiunto, ovvero votare per un candidato presidente e per una lista provinciale non collegata a lui, opzione che consente di dividere il sostegno politico tra due schieramenti diversi. Inoltre, all’interno delle liste provinciali, è possibile indicare due preferenze, purché per candidati di sesso diverso.
I seggi del Consiglio regionale saranno assegnati sia con il metodo proporzionale nelle singole circoscrizioni provinciali sia con un sistema maggioritario, per garantire alla lista del candidato vincente una quota di maggioranza.
La competizione principale vede contrapposti Marco Bucci, sindaco di Genova e candidato per il centrodestra, e Andrea Orlando, ex ministro del Partito Democratico, per il centrosinistra. Entrambi rappresentano due blocchi politici molto ampi: Bucci gode dell’appoggio di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, mentre Orlando è sostenuto dal Partito Democratico e da altre formazioni progressiste, tra cui il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra.
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Il campo di Orlando, però, ha subito un significativo ostacolo con il veto imposto da Giuseppe Conte contro l’inclusione di Italia Viva nella coalizione, decisione che ha costretto Matteo Renzi a ritirare il suo supporto. Questo potrebbe costare al centrosinistra alcuni voti preziosi, soprattutto se la competizione si dovesse rivelare un testa a testa fino all’ultimo voto.
Accanto a Bucci e Orlando, altri sette candidati si contendono la poltrona di governatore:
– Nicola Morra (ex M5S, sostenuto da Uniti per la Costituzione),
– Alessandro Rosson (lista Indipendenza),
– Davide Felice (Forza del Popolo),
– Francesco Toscano (Democrazia Sovrana Popolare),
– Marco Giuseppe Ferrando (Partito Comunista dei Lavoratori),
– Nicola Rollando (coalizione di sinistra con Potere al Popolo e Rifondazione Comunista),
– Maria Antonietta Cella (Partito Popolare del Nord – Autonomia e Libertà).
In tutto, sono state presentate 77 liste provinciali, distribuite tra le province di Imperia, Savona, Genova e La Spezia, in rappresentanza di ben 570 candidati al Consiglio regionale.
Il clima della campagna elettorale è stato animato anche dalla partecipazione dei leader nazionali, con particolare enfasi sugli ultimi giorni. Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha partecipato al comizio di chiusura del centrodestra a Genova, tenutosi ai Magazzini del Cotone.
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Meloni ha evidenziato come Bucci rappresenti “la migliore scelta per la Liguria”, rimarcando il valore della sua dedizione nonostante le difficoltà personali. Bucci non ha mai fatto mistero di avere combattuto per diversi mesi con una forma di tumore che non gli ha impedito il suo impegno istituzionale e politico: “Quello che Marco sta facendo per la sua città e la Regione è uno straordinario insegnamento. Trovo disgustoso che la sinistra abbia usato la malattia per attaccarlo su un piano personale, un atteggiamento scorretto e senza onore”.
Dal lato opposto, Orlando ha invece concentrato i suoi interventi sugli obiettivi di rinnovamento e trasparenza per la regione, sottolineando come sia necessaria una svolta dopo le dimissioni di Toti e le recenti vicende giudiziarie che hanno interessato la giunta uscente.
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Sul palco per l’ultimo comizio anche la segretaria del PD Elly Schlein: “Stavolta in Liguria si cambia e con Andrea Orlando è la volta buona per cambiare – ha detto la segretaria dem al Politeama di Genova – le cose più belle sono quelle che facciamo insieme, sono felice delle nostre bandiere che sventolano insieme. Ogni forza di questa bella coalizione porta un valore aggiunto. Così abbiamo costruito un progetto di cambiamento concreto che parla dei bisogni delle persone”.
Le previsioni meteo costituiscono un ulteriore elemento di incertezza per il regolare svolgimento del voto. In Liguria è stata emessa un’allerta per maltempo, che ha già colpito alcune aree della regione e potrebbe portare ad ulteriori difficoltà per la chiusura della campagna elettorale. I candidati principali si sono già adeguati, trasferendo alcune attività di chiusura in luoghi protetti per evitare il rischio di annullamenti.
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Nonostante le previsioni meteorologiche avverse, il sindaco di Genova e candidato Bucci ha assicurato che la protezione civile regionale ha confermato la possibilità di votare in sicurezza. “C’è un problema legato al maltempo, ma non sarà un’allerta rossa; si potrà fare tutto,” ha spiegato durante un’intervista. Anche dalla Prefettura non sono state emesse indicazioni straordinarie, e secondo le ultime informazioni, le condizioni meteo dovrebbero migliorare proprio nelle giornate di domenica e lunedì, consentendo il regolare afflusso degli elettori ai seggi.
I sondaggi effettuati in prossimità del silenzio elettorale indicano una competizione molto serrata. Secondo la rilevazione di Biomedia, Bucci sarebbe in leggero vantaggio con il 47.5% dei voti rispetto al 47% di Orlando, altre rilevazioni, come quella pubblicata dal Corriere della Sera, propongono una forbice più ampia con Bucci al 49% e Orlando al 46%.
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