La rimonta di Verstappen al GP del Brasile entrerà sicuramente nella storia, ma c’è chi ha fatto anche meglio di lui.
Da diciassettesimo a primo. Una rimonta da fenomeno , la migliore della sua carriera, per Max Verstappen che conquista la prima posizione in un folle GP del Brasile. L’olandese era scattato nelle retrovie dopo una qualifica difficile che, unita a una penalità per la sostituzione della componente endotermica della sua Power Unit, l’aveva costretto in penultima fila. Da lì una guida di livello assoluto sotto la pioggia di Interlagos e un primo posto che lo colloca di diritto nel club delle migliori rimonte della storia.
Ma Verstappen non è il primo ad effettuare rimonte indimenticabili. C’è chi ha fatto come lui: per esempio John Watson. Il britannico vinse il primo GP Usa corso a Detroit nel 1982 partendo 17° in griglia. Gara pazza anche quella, con una prima partenza e una seconda in cui Watson scattò tredicesimo. Poi una rimonta da fenomeno, con gli ultimi giri a passare nell’ordine Lauda, Cheever, Pironi e infine Keke Rosberg, futuro campione del mondo.
Sorpreso dalla pioggia in qualifica, Kimi Raikkonen prese il via del GP Giappone 2005 in 17esima posizione. Furono però le incredibili doti di gestione gomma di “Iceman” a favorirne la rimonta sino alla seconda posizione. A otto passaggi dal termine davanti a Kimi restava solo Fisichella e il finlandese non si perse d’animo riuscendo a recuperare ben nove secondi sopravanzando “Fisico” all’ultimo giro e conquistando un’inattesa vittoria.
Chi ha fatto meglio di Verstappen: Rubens Barrichello nel 2000 e l’impresa di John Watson
Con gli occhi dei tifosi Ferrari puntati sul compagno di squadra Schumacher, in cerca di riscatto sul circuito di casa, il vero protagonista del GP Germania del 2000 fu Rubens Barrichello. Il brasiliano scattato 18esimo rimontò fino alla terza posizione alle spalle delle McLaren di Hakkinen e Coulthard. Poi l’impensabile: un ex dipendente Mercedes invase la pista costringendo i commissari ad imporre il regime di Safety Car; fu quindi la pioggia a fare il resto: i due McLaren rientrarono ai box mentre Rubens scelse rischiosamente di non rientrare ma così riuscì a vincere.
Infine, quella compiuta da John Watson nel GP degli Stati Uniti dell’83 (di nuovo negli Stati Uniti, di nuovo John Watson) resta forse l’impresa più incredibile dello sport motoristico moderno. Partito ventiduesimo dopo le qualifiche davvero negative – negative anche per il compagno Niki Lauda (partito subito dietro di lui) – riuscì assieme al compagno in un’impresa unica: le due vetture McLaren risalirono tutta la griglia issandosi nelle prime due posizioni in quarantaquattro giri. Che impresa!