La tornata elettorale delle presidenziali americane tra Kamala Harris e Donald Trump rappresenta l’evento politico dell’anno non solo per gli Stati Uniti ma per tutto il mondo che segue con il fiato sospeso l’esito del voto popolare
Le elezioni presidenziali americane si prospettano come un evento cruciale per il futuro degli Stati Uniti ma anche per gli equilibri globali a livello mondiale.
In un clima politico caratterizzato da forti tensioni, incertezze economiche e profonde divisioni sociali, il confronto tra Kamala Harris e Donald Trump si preannuncia come un vero e proprio duello tra due visioni radicalmente opposte dell’America.
Da un lato, Kamala Harris rappresenta una leadership progressista, volta all’inclusione sociale e alla lotta per la giustizia climatica. Dall’altro, Donald Trump continua a incarnare il populismo conservatore, difendendo valori nazionalisti e una politica economica improntata al protezionismo.
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Storie personali e politiche dei due candidati profondamente diverse, così come le loro posizioni su temi chiave dal punto di vista politico e ambizioni che ora dovranno affrontare nel voto decisivo che porterà uno dei due alla Casa Bianca.
Kamala Devi Harris, nata il 20 ottobre 1964 a Oakland, California, è una figura di spicco nella politica americana ed è anche la prima donna di origini afroamericane e sudasiatiche a ricoprire la carica di vicepresidente degli Stati Uniti. Figlia di una ricercatrice indiana e di un professore giamaicano, Harris è cresciuta con una prospettiva unica e sensibile alle tematiche della diversità e dell’inclusione, temi che hanno influenzato in modo determinante il suo percorso politico.
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Dopo la laurea presso l’Università della California, Berkeley, e il conseguimento della laurea in giurisprudenza alla Hastings College of the Law, Kamala Harris ha iniziato la sua carriera come viceprocuratrice della contea di Alameda. Qui si è fatta notare per la sua tenacia e determinazione nel combattere il crimine, affermandosi come una figura promettente nel panorama legale californiano. È poi stata eletta procuratrice distrettuale di San Francisco, dove ha introdotto riforme innovative nel sistema di giustizia penale, ponendo le basi per una visione di giustizia più inclusiva.
Nel 2010, Kamala Harris è diventata la prima donna di colore a ricoprire la carica di procuratrice generale della California. Durante il suo mandato, ha affrontato questioni legate alla giustizia sociale, ai diritti civili e alla riforma penale, posizionandosi come una delle principali voci progressiste del paese.
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Nel 2019, Harris ha annunciato la sua candidatura alle primarie presidenziali democratiche, ponendo al centro della sua campagna temi come l’accesso alla sanità, la riforma della giustizia penale, il cambiamento climatico e i diritti delle donne. Nonostante una competizione serrata, il suo carisma e le sue abilità oratorie le hanno permesso di ottenere visibilità e sostegno, anche se ha dovuto confrontarsi con rivali di peso come Joe Biden e Bernie Sanders.
Alla fine, è stata scelta come vicepresidente nella campagna di Biden, portando a una vittoria storica nelle elezioni del 2020 e diventando la prima donna, oltre che la prima persona di colore, a ricoprire il ruolo di vicepresidente degli Stati Uniti.
Donald John Trump, nato il 14 giugno 1946 a Queens, New York, rappresenta un altro lato dell’America: un magnate immobiliare diventato politico e personalità televisiva, noto per il suo stile diretto e per le posizioni divisive. Proveniente da una famiglia benestante, Trump ha preso le redini dell’impresa di costruzioni del padre, ampliando il business nel settore immobiliare e diventando una figura di spicco nell’ambito delle costruzioni e dei media.
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Trump ha guadagnato notorietà attraverso progetti immobiliari ambiziosi e investimenti in hotel, casinò e grattacieli di lusso. Negli anni, il suo stile di vita opulento e la partecipazione a numerosi eventi pubblici e di spettacolo, dal wrestling – la sua grande passione – al reality show “The Apprentice”, lo hanno reso uno dei volti più riconoscibili d’America, aumentando la sua influenza e la popolarità presso un pubblico ampio.
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Nel 2015, ha annunciato la propria candidatura alla presidenza con il Partito Repubblicano, sfidando le norme tradizionali e presentando una piattaforma populista e nazionalista. Con slogan come “Make America Great Again”, ha catalizzato il supporto degli elettori scontenti dell’establishment politico, lanciando un messaggio di rottura che gli ha permesso di ottenere consensi in vaste aree del paese.
Nel 2016, Donald Trump ha sorpreso il mondo intero vincendo contro la candidata democratica Hillary Clinton, nonostante la sconfitta nel voto popolare. Trump ha conquistato la maggioranza dei grandi elettori: pur con un minore consenso in termini di voti.
La sua presidenza caratterizzata da politiche economiche protezioniste, tra cui tagli fiscali e deregulation, e da una politica estera, puntava al principio “America First”. Tuttavia, il suo mandato ha scatenato molteplici controversie, tra cui un impeachment per abuso di potere e indagini su presunte interferenze russe nelle elezioni.
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Dopo la sconfitta contro Biden nel 2020, Trump ha contestato i risultati elettorali, alimentando teorie di complotti che hanno contribuito ad alimentare le tensioni nel paese culminate con l’assalto a Capitol Hill da parte dei suoi sostenitori in uno dei momenti più difficili della storia recente americana.
Nonostante ciò, rimane una figura influente nel Partito Repubblicano, con un seguito fedele che lo sostiene ancora oggi, e ha ufficializzato la sua candidatura per le elezioni del 2024, sperando di riconquistare la Casa Bianca.
Il contrasto tra Kamala Harris e Donald Trump è evidente non solo nelle loro storie personali, ma anche nelle rispettive posizioni politiche. Harris rappresenta l’ala progressista del Partito Democratico, impegnata su temi di giustizia sociale, sostenibilità ambientale e equità economica. Trump, invece, incarna una visione conservatrice e populista, focalizzata sulla sovranità nazionale e sul protezionismo economico.
Questo in sintesi il programma di Kamala Harris, sostenuto dal partito democratico.
Giustizia Sociale – Harris si è impegnata in riforme per migliorare il sistema di giustizia penale, proponendo una riduzione delle pene per reati minori e politiche di giustizia riparativa.
Cambiamento Climatico – Harris sostiene politiche per ridurre le emissioni e promuovere le energie rinnovabili, vedendo nel cambiamento climatico una priorità assoluta.
Sanità – Il programma propone un’espansione della copertura sanitaria e supporta l’Affordable Care Act, con l’obiettivo di rendere l’assistenza sanitaria accessibile a tutti.
Immigrazione – Trump ha proposto la costruzione di un muro al confine con il Messico e politiche restrittive per limitare l’immigrazione.
Economia – Durante il suo mandato ha attuato tagli fiscali e deregolamentazioni per stimolare la crescita, promuovendo il “buy American”.
Politiche Estere – Trump vuole ridurre l’impegno degli Stati Uniti in alleanze internazionali, puntando a una maggiore indipendenza economica e politica.
Con la campagna elettorale ormai conclusa i due candidati affrontano sfide significative. In caso di elezione Kamala Harris dovrà mantenere unite le diverse anime del Partito Democratico e attirare le simpatie degli elettori moderati, da sempre molto dubbiosi e incerti.
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Trump, dal canto suo, deve fare i conti con l’eredità controversa del suo precedente mandato. Nonostante il sostegno della base repubblicana, le sue posizioni polarizzanti potrebbero ridurre l’attrattiva presso un elettorato indipendente. Inoltre, le questioni legali in sospeso potrebbero rappresentare un ulteriore ostacolo per la sua candidatura.
Lo scontro tra Kamala Harris e Donald Trump non riguarda solo il controllo della Casa Bianca, ma riflette un confronto più ampio su cosa significhi essere americani oggi. Con visioni opposte su temi chiave e una nazione sempre più divisa, le elezioni del 2024 determineranno la direzione di un paese profondamente diviso su moltissimi temi. Non solo economici ma anche di politica internazionale: a cominciare dalla crisi tra Israele e Palestina e quella tra Ucraina e Russia.
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