Momenti di terrore per Roby Facchinetti, Pooh per eccellenza, vittima di una a rapina a mano armata nella sua villa di Bergamo.
Roby Facchinetti, noto artista italiano, ha condiviso una traumatica esperienza vissuta nella sua villa a Bergamo, quando lui e la sua famiglia sono stati vittime di una rapina estremamente violenta. La serata del 29 gennaio 2023 si è trasformata in un incubo quando quattro rapinatori mascherati e armati hanno fatto irruzione nella sua abitazione.
La banda, composta da sei individui – quattro all’interno e due fuori in attesa – ha approfittato della porta aperta dal figlio di Facchinetti per compiere il loro ingresso violento. “Era una banda organizzatissima,” racconta l’artista, sottolineando come i malviventi fossero entrati nell’appartamento del figlio chiedendo esplicitamente di lui. La tensione è salita alle stelle quando sua moglie Giovanna è apparsa terrorizzata accompagnata da uno dei rapinatori.
Momenti di terrore per Roby Facchinetti: “Ero in preda al panico”
Facchinetti descrive il terrore provato nel trovarsi sotto la minaccia costante di un uomo che gli puntava una pistola al collo per circa 45 minuti. Nonostante il panico e la paura, l’istinto lo ha spinto a reagire in modi che non avrebbe mai immaginato: “Ero in preda al panico, non ero padrone di me”. Il dialogo tra i criminali su cosa fare dell’artista ha aggiunto ulteriore angoscia alla situazione già disperata.
Nel tentativo disperato di proteggere ogni membro della famiglia, inclusi i nipotini ignari del pericolo nelle vicinanze, Facchinetti ha cercato di negoziare con i rapinatori. Ha evidenziato come tutto ciò che avevano di valore era già stato preso dai malviventi nella speranza che desistessero dal proseguire ulteriormente nel loro intento criminoso.
Il momento cruciale si è verificato quando Giovanna ha avuto un collasso e si è svenuta. Questa situazione drammatica ha portato uno dei rapinatori a cambiare atteggiamento, temendo le conseguenze legali ben più gravi se dalla rapina fosse derivata una tragedia personale. Questa involontaria interruzione ha probabilmente salvato la famiglia da conseguenze ancora più devastanti.
Nonostante l’archiviazione del caso richiesta dal procuratore aggiunto Maria Cristina Rota abbia lasciato un’amara sensazione d’incomprensione nei confrontati dell’artista e della sua famiglia, Roby Facchinetti cerca ora di andare avanti. Tuttavia, l’impatto emotivo dell’accaduto rimane indelebile nei ricordi dei membri della famiglia coinvolta in quella tragica serata a Bergamo.
L’esperienza vissuta da Roby Facchinetti mette in luce non solo le vulnerabilità personali davanti alla violenza ma anche le difficoltà nel trovare giustizia dopo eventi così traumatici. Restano il coraggio e la resilienza dimostrati dall’intera famiglia nel fronteggiare momenti così carichi di terrore.