Incredibile scoperta dei ricercatori sui vulcani sulla luna: erano presenti anche sul lato oscuro della luna.
La Luna, il nostro satellite naturale che da millenni incanta e ispira l’umanità, continua a sorprenderci con i suoi segreti. Recentemente, una scoperta rivoluzionaria ha gettato nuova luce sulla faccia nascosta della Luna, quella parte del nostro satellite che rimane invisibile dalla Terra. Grazie alle missioni spaziali cinesi, gli scienziati hanno potuto confermare che anche il “dark side of the moon” è stato teatro di eruzioni vulcaniche miliardi di anni fa.
Due team di ricerca indipendenti hanno analizzato i campioni di suolo lunare riportati a Terra dalla missione Chang’e-6 della Cina, diventando così il primo veicolo spaziale a tornare con materiale dal lato nascosto della Luna. Queste analisi hanno rivelato la presenza di frammenti di roccia vulcanica datati a circa 2,8 miliardi di anni fa e un pezzo ancora più antico risalente a 4,2 miliardi di anni fa. Queste scoperte sono fondamentali per comprendere meglio la storia geologica della Luna e confermano le ipotesi precedenti basate sui dati raccolti dal Lunar Reconnaissance Orbiter della NASA.
La Cina si è distinta negli ultimi anni per il suo ambizioso programma spaziale lunare. Nel 2020, la missione Chang’e-5 ha fatto ritorno con campioni del suolo lunare dal lato visibile, le prime rocce lunari raccolte dopo quelle delle missioni Apollo della NASA e delle navicelle sovietiche degli anni ’70. Ancora più significativa è stata la missione Chang’e-4 nel 2019: per la prima volta nella storia dell’esplorazione spaziale un veicolo ha visitato il lato nascosto della Luna.
Com’è fatto il lato lunare lontano (il c.d. “dark side”)?
Il fascino del “dark side” non si limita alla sua inaccessibilità visiva dalla Terra; questa regione presenta caratteristiche geografiche distintive rispetto al suo opposto. Il terreno è prevalentemente costellato da crateri e mostra un minor numero di maria – le pianure piatte e scure formate da antiche colate laviche presenti invece sul fronte visibile. La diversità tra le due facce del nostro satellite naturale rimane uno dei grandi misteri dell’astronomia moderna. Secondo Qiu-Li Li dell’Accademia Cinese delle Scienze e coautore dello studio recentemente pubblicato, comprendere perché esista una tale disparità tra i due lati potrebbe offrire nuove chiavi interpretative sulla formazione stessa della Luna.
Queste ricerche non solo arricchiscono la nostra conoscenza sull’universo ma aprono anche nuove domande sull’origine e sull’evoluzione dei corpi celesti nel sistema solare. La possibilità che altri corpi celesti abbiano avuto o possano avere attività vulcanica simile alla Terra amplia enormemente gli orizzonti dell’esplorazione spaziale e pone le basi per future indagini scientifiche sul campo.