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L’Italia torna con i piedi per terra: le prossime tappe degli Azzurri

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Stefano Benzi

Una sconfitta pesante, una prestazione non all’altezza e con diversi errori per l’Italia che perde l’ultima partita della fase a gironi di UEFA Nations League senza tuttavia compromettere i quarti di finale che erano giù certi prima della sconfitta contro la Francia

La sconfitta dell’Italia contro la Francia al Meazza (1-3) è un duro colpo per gli Azzurri, che hanno visto sfumare il primo posto nel Gruppo A2 della UEFA Nations League.

Spalletti, sconfitta pesante contro la Francia – Credits AP LaPresse (QNM)

In una serata milanese dal sapore amaro, i vicecampioni del mondo hanno restituito all’Italia il 3-1 subito all’andata a Parigi, imponendosi con una prestazione autoritaria e togliendo agli uomini di Spalletti la vetta del girone per differenza reti.

Italia-Francia 1-3, la classifica finale

La Francia doveva vincere con due gol di scarto per conquistare la vetta del girone a fronte di una sconfitta nella partita d’andata che aveva visto gli azzurri passare al Parco dei Principi di Parigi in modo inatteso e clamoroso: era il 6 settembre. E la brutta Italia eliminata all’Europeo con poco onore e pochissimo coraggio era finalmente solo un brutto ricordo.

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Da allora un percorso quasi netto. Che si interrompe e che non penalizza l’accesso ai quarti di finale del torneo che era comunque già al sicuro. Anche se ora l’eliminatoria contro una delle prime classificate – tutte già certe (Portogallo, Germania e Spagna) indipendentemente dall’esito dell’ultima partita comporta un percorso decisamente molto più insidioso.

Italia-Francia, luci e ombre in una Serata Difficile

La sfida contro la Francia si è aperta nel peggior modo possibile per l’Italia. Dopo soli due minuti, Adrien Rabiot ha sbloccato il risultato con un colpo di testa su calcio d’angolo, mettendo subito in evidenza uno dei principali problemi degli Azzurri: la fragilità sui calci piazzati. Questo limite si è ripresentato in modo preoccupante, con la Francia che ha segnato tre gol su situazioni da fermo. Al 33’, un’autorete di Vicario, deviando sfortunatamente con la schiena una punizione di Digne che rimpalla sulla traversa, ha raddoppiato il vantaggio francese.

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L’Italia è riuscita a rispondere quasi subito grazie a Cambiaso, che al 35’ ha accorciato le distanze con un destro preciso su assist di Dimarco. Una rete ha ridato slancio agli Azzurri, che hanno chiuso il primo tempo in avanti, mostrando intensità e intraprendenza. Tuttavia, la ripresa ha confermato altri limiti già emersi nei primi 45 minuti. Al 65’, ancora Rabiot ha colpito con un altro colpo di testa vincente, fissando il risultato sul 3-1 e spegnendo le speranze italiane.

Azzurro sbiadito

Non sono mancati i tentativi di rimonta, ma l’Italia ha faticato a concretizzare. Luciano Spalletti ha provato a cambiare le carte in tavola inserendo Kean, Rovella, Raspadori e Daniel Maldini, ma la Francia, guidata da un monumentale Maignan tra i pali di San Siro, il suo stadio di casa, ha difeso con ordine e compattezza. L’ultima occasione è capitata proprio a Kean, ma il portiere francese ha sfoderato una parata decisiva al 94’, blindando il risultato.

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Uno degli aspetti più preoccupanti emersi dalla partita è stata la debolezza dell’Italia sui calci piazzati. Non è un problema nuovo, ma contro la Francia è risultato particolarmente evidente. Tre gol subiti su tre da situazioni da fermo evidenziano un limite strutturale che coinvolge non solo la difesa, ma l’intero impianto di gioco.

La delusione di Barella dopo un’occasione sprecata – Credits AP LaPresse (QNM)

Come marcare sui piazzati

Spalletti ha finora preferito la marcatura a zona, ma i risultati spingono a interrogarsi sulla necessità di tornare all’uomo contro uomo, come fa la Francia sfruttando la stessa esperienza che con Roberto Mancini era sembrata uno dei veri punti di forza difensivi della squadra.

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C’è poi da analizzare l’aspetto più preoccupante: che è proprio quello dei gol subiti. Otto in sei partite. Più di qualsiasi altra squadra tra quelle destinate a giocare i quarti di finale. Comunque troppi.

Problemi in attacco

Una partita particolare quella con la Francia, vicecampione del mondo e numero #2 del ranking FIFA. I Blues sono stati efficacissimi nel chiudere ogni spazio, nel togliere punti di riferimento e nel premere altissimi togliendo spazio e ossigeno alle idee di una squadra che ha faticato a ragionare e a fare la cosa che le riesce meglio: agire di rimessa.

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In attacco, l’assenza di un vero centravanti è un altro problema evidente. Retegui, titolare dal primo minuto, non è mai riuscito a entrare in partita, annullato dalla difesa francese e con pochissimi palloni davvero giocabili. Appena un po’ meglio Kean, subentrato nella ripresa: ma è chiaro che l’Italia manca di un terminale offensivo capace di fare la differenza.

Italia-Francia, poche note positive

La serata milanese ha visto molti giocatori al di sotto delle aspettative. Barella e Tonali, solitamente decisivi a centrocampo, sono stati soffocati dalla pressione di Koné e Guendouzi. Frattesi non ha inciso, così come Di Lorenzo e Buongiorno hanno faticato a contenere la fisicità di Thuram e la mobilità di Nkunku. Donnarumma – leggermente influenzato – è stato lasciato fuori. In porta Vicario, più sfortunato che responsabile sui gol subiti che devono molto anche all’atteggiamento svagato della difesa.

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Tra le poche note positive, Cambiaso si è distinto per il gol e per la sua capacità di spingere sulla fascia sinistra. Anche Dimarco ha offerto una prestazione generosa, servendo l’assist per l’unica rete azzurra. Tuttavia, è chiaro che l’Italia ha bisogno di maggiore qualità e personalità per competere ai massimi livelli. La Francia ha rappresentato un test sicuramente probante: ma insufficiente. Che inevitabilmente avrà un impatto sulle prossime partite azzurre.

Le semifinali di Nations League

Tra oggi e domani si chiude il programma di tutti i gironi di Nations League e si avrà un quadro definitivo di quello che sarà il futuro della competizione UEFA. Che vede comunque l’Italia confermata nella fascia più alta della prossima edizione e iscritta alla seconda fase. Il cui sorteggio è in programma venerdì 22 novembre e determinerà il prossimo avversario degli Azzurri.

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Si giocherà contro Spagna, Germania o Portogallo, in ogni caso una partita assolutamente di altissimo livello contro un top team di grande tradizione. Come seconda classificata l’Italia giocherà la prima sfida in casa nel turno a cavallo del 20 marzo 2025, mentre il ritorno è previsto tre-quattro giorni dopo in trasferta.

L’Italia durante gli inni nazionali – Credits AP LaPresse (QNM)

Cosa comporterebbe perdere le semifinali di Nations League

Approdare alle semifinali di Nations League non sarebbe solo un obiettivo prestigioso, ma significherebbe un passo importante anche sulla qualificazione al Mondiale 2026. In caso di successo nei quarti, l’Italia potrà essere inserita in un girone di qualificazione a quattro squadre, con un percorso più agevole verso la fase finale di USA, Canada e Messico.

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Al contrario, un’eliminazione costringerebbe gli Azzurri a iniziare le qualificazioni già a giugno, con la possibilità di essere inseriti in un raggruppamento a cinque squadre. Un calendario più lungo, problematico e sicuramente pesante da smaltire accavallandosi a tutte le altre partite che di stagione in stagione continuano ad aggiungersi.

Un passo indietro: riflessioni dopo Italia-Francia

La sconfitta contro la Francia rappresenta un passo indietro per l’Italia: ma offre anche spunti di riflessione in vista dei prossimi impegni. In meno di tre mesi, Spalletti ha avviato un processo di ricostruzione che ha portato risultati incoraggianti, con quattro vittorie e un pareggio nelle sei gare di Nations League. Tuttavia, per tornare competitivi ai massimi livelli, è necessario lavorare sui dettagli: eliminare le distrazioni sui calci piazzati, trovare soluzioni alternative in attacco e affinare l’organizzazione difensiva.

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L’umiltà, il lavoro di squadra e lo spirito di sacrificio devono restare i pilastri di questa Nazionale. La lezione impartita dalla Francia, anche senza Mbappé, è chiara: per competere con le grandi d’Europa, servono solidità, concentrazione e una maggiore incisività negli ultimi metri.

Il calendario azzurro

Al momento il calendario dei prossimi impegni azzurri è ancora da definire in vista della doppia sfida dei quarti di finale di UEFA Nations League che rappresentano una sfida importante, ma anche un’opportunità per dimostrare che gli Azzurri sono sulla strada giusta. I tifosi sperano in un futuro più roseo, con la consapevolezza che il cammino verso la gloria passa anche attraverso serate difficili come quella di Milano.

Stefano Benzi

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