Caivano, maxi sgombero al Parco Verde | Tensioni con i residenti

Maxi operazione di sgombero al Parco Verde di Caivano, 36 case liberate nel corso della giornata ma sono almeno 400 quelle sulle quali intervenire in un clima di tensione, proteste e minacce

Il crollo di Scampia di qualche settimana fa ha ovviamente alzato l’attenzione generale nei confronti di quartieri che tra degrado e abusivismo costituiscono una vera e propria emergenza.

Maxisgombero Caivano
Decine di agenti per lo sgombero del Parco Verde di Caivano – Credits ANSA (QNM)

Ed è in questo senso che si inserisce il clamoroso sgombero in corso da alcune ore al Parco Verde di Caivano, già noto per essere una delle aree più problematiche della Campania.

Caivano, maxisgombero in corso

Il Parco Verde è stato teatro di un’importante operazione di sgombero accompagnata da un gran numero di agenti delle forze dell’ordine che con un intervento massiccio in corso dalle prime ore di questa mattina ha liberato decine di abitazioni occupate abusivamente.

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Il Parco Verde di Caivano è tristemente famoso per le sue condizioni di degrado urbanistico e sociale. Negli ultimi anni, il quartiere è stato spesso associato a episodi di violenza, spaccio di droga e abusi, diventando un simbolo della difficoltà di mantenere il controllo istituzionale in alcune aree urbane. Il tutto in un quadro generalizzato di occupazione abusive delle abitazioni che è intrecciata con un tessuto sociale già fragile, rendendo il quartiere un terreno fertile per attività illegali e scontri tra residenti e autorità.

Da Scampia a Caivano

Un clima di emergenza esasperato e forse addirittura incentivato dal recente crollo della Vela Celeste di Scampia, una tragedia che ha riaperto il dibattito sullo stato delle infrastrutture e sulla sicurezza nei quartieri più difficili di Napoli. Il cedimento strutturale di un ballatoio dell’edificio, ha provocato il decesso di tre persone e il ferimento di almeno altre dodici abitanti, tra cui diversi bambini.

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La situazione della Vela Celeste è diventata un simbolo del degrado e della mancanza di manutenzione che caratterizza tutto il quartiere, una serie di edifici costruiti negli anni ’70 come parte di un piano abitativo controverso poi divenuti sinonimo di disagio sociale e criminalità organizzata.

L’intervento delle forze dell’ordine

Ma l’attenzione ora è su Caivano dove l’operazione di sgombero, pianificata con cura nei giorni scorsi soprattutto per evitare i temuti disordini, ha visto il coinvolgimento di agenti Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e unità locali. Sono state impiegate circa 400 persone, tra agenti e personale tecnico, per liberare le prime 36 abitazioni, sebbene il numero totale di unità coinvolte sia molto più alto.

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Secondo quanto riportato, alcuni sgomberi sono avvenuti senza gravi incidenti, ma non sono mancate molti motivi di tensione. Alcuni occupanti abusivi hanno tentato di resistere minacciando le forze dell’ordine. Alcuni appartamenti risultano irraggiungibili, chiusi con catene o con la porta bloccata da oggetti e materiale abbandonato.

Maxisgombero Caivano
Erano tutte abusive le case sgomberate – Credits ANSA (QNM)

Le reazioni politiche: Meloni e Nordio

L’operazione è stata definita un successo dal governo, in particolare dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha sottolineato come questa azione rappresenti un impegno mantenuto per ripristinare la legalità in un’area simbolica. Meloni ha dichiarato che “lo Stato c’è” e che il ripristino della giustizia è una priorità nelle aree più difficili del Paese.

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Anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha commentato l’operazione: “È importante ripristinare l’ordine in ambienti che diventano così complicate sia per la gestione delle risorse che per una oggettiva complessità di azione. Ma da qui bisogna ripartire con ulteriori investimenti per garantire che operazioni come questa possano continuare in futuro in una logica di ripristino della legalità e della sicurezza”.

Le reazioni della comunità locale

Le reazioni tra i residenti del Parco Verde e dell’intera comunità di Caivano sono state molteplici. Da un lato, molti cittadini hanno accolto con favore l’intervento, vedendolo come un primo passo per restituire dignità al quartiere. Dall’altro, non sono mancate le critiche da parte di chi teme che lo sgombero possa lasciare alcune famiglie senza un tetto.

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Le associazioni locali hanno espresso preoccupazione per la mancanza di un piano di supporto per i residenti sfrattati, soprattutto per le persone che, pur vivendo in condizioni di irregolarità, non avevano alternative abitative. “Non si può solo liberare, bisogna anche costruire soluzioni” ha dichiarato un rappresentante di un’organizzazione no-profit attiva sul territorio.

Maxisgombero a Caivano: il parere del PM

Il Procuratore di Napoli Nord, Maria Antonietta Troncone nel corso della conferenza stampa a seguito dello sgombero, ha chiesto un passo in più al governo: “Vorrei sottolineare la rilevanza e l’estensione del territorio che fa parte del circondario di questo ufficio giudiziarie. Ci sono almeno 19 Comuni a Nord di Napoli contraddistinti da un’elevata densità criminale. A fronte di ciò le risorse in campo, destinate a questo ufficio nel suo complesso, sono tutt’ora largamente insufficienti”.

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Insomma, questo intervento, ancora tutto da completare visto che ci sono almeno altri 400 appartamenti che dovranno essere sgomberati, non basta: “Credo che vi debba essere una maggiore sensibilità e attenzione nei confronti di questo ufficio giudiziario, per garantire risultati di giustizia e legalità. Un appello che rivolgo soprattutto al Ministero, che è preposto a fornire le risorse. Quindi il Ministero deve essere consapevole che il lavoro fatto per noi è assolutamente incompleto. Occorre integrarlo adeguatamente”.

Maxisgombero Caivano
La protesta dei residenti, tra scritte e picchetti – Credits ANSA (QNM)

Maxisgombero a Caivano: le occupazioni abusive

Le occupazioni abusive rappresentano un problema diffuso non solo a Caivano, ma in molte aree urbane italiane e certo non solo a Napoli. Secondo i dati forniti dalle autorità, il Parco Verde conta oltre 250 abitazioni occupate irregolarmente, con un numero di residenti che superava le 400 persone.

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Queste situazioni sono spesso legate a contesti di povertà estrema, ma anche a infiltrazioni della criminalità organizzata, che utilizza questi spazi per attività illecite come il traffico di droga e di armi.

Gli effetti dell’operazione e le prossime fasi

L’operazione di oggi è dunque solo il primo passo di un piano più ampio per trasformare il Parco Verde in un’area più vivibile e sicura. Le autorità locali hanno annunciato che seguiranno ulteriori interventi per garantire che le abitazioni liberate non vengano nuovamente occupate. Saranno inoltre intensificate le attività di vigilanza per prevenire episodi di criminalità.

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Tuttavia, molti esperti sottolineano che, per avere un impatto duraturo, è necessario affiancare le azioni di sgombero a interventi strutturali. Questo include investimenti in edilizia pubblica, servizi sociali e progetti di inclusione per offrire alternative reali ai residenti.

Intanto a Scampia

Intanto a Scampia la situazione anche dopo numerosi sgomberi – una parte della Vela Celeste oggi è del tutto inagibile – è ancora molto lontana dalla normalità.

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Don Maurizio Patriciello, figura simbolica delle periferie napoletane, ha definito la tragedia delle Vele annunciata, evidenziando errori progettuali e gestionali ripetuti nel tempo. Il Comitato Vele ha chiesto l’istituzione di una task force per la messa in sicurezza degli edifici e l’avvio di progetti per offrire alloggi dignitosi alle famiglie sfollate. Circa 800 persone, inclusi 300 bambini, sono state evacuate dalla Vela Celeste e ospitate temporaneamente in strutture di emergenza.

Maxisgombero Caivano
Una immagine dello sgombero – Credits ANSA (QNM)

Riqualificazione difficile

Si lavora anche al piano generale di riqualificazione di riguarda non solo Caivano e Scampia ma molte altre aree soggette a degrado. Un intervento rallentato da difficoltà burocratiche e da pochi fondi disponibili, ostacoli senza dubbio significativi.

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