La nuova creazione di Robbie Williams è il biopic Better Man, un’opera innovativa che rappresenta la star inglese come una scimmia digite, creata da un computer
La prima reazione è stupita. Una cosa del genere si era vista per uno spot pubblicitario, magari per il lancio promozionale di un disco. A pensarci bene i Coldplay avevano realizzato un video diventando scimmie in Adventure of a liftime video realizzato nel 2015 dal regista inglese Matt Whitecross e primo estratto del loro album A Head full of Dreams.
Ma che un artista decidesse di nascondere il proprio volto per diventare una scimmia digitale realizzata con la CGI in quello che di fatto è un documentario sulla sua stessa vita, è un colpo di scena davvero straordinario.
Robbie Williams, una carriera nata per stupire
Per la verità si tratta dell’ennesimo colpo di scena in una carriera come quella di Robbie Williams che non ha mai lesinato in eccessi, spiazzando il suo pubblico ancora quando era con i Take That.
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Protagonista di un clamoroso rilancio della sua carriera, culminato lo scorso anno con un tour mondiale che è stato uno dei successi più clamorosi dei suoi oltre venticinque anni di attività, Robbie Williams alza l’asticella nel mercato delle biopic commerciali nate da un prodotto che fondamentalmente è musicale.
Diverso da Queen ed Elton John
Si tratta di una operazione completamente diversa da Bohemian Rhapsody, nato per celebrare i Queen e interamente recitato da attori. Freedie Mercury era un eccezionale Rami Malek, incredibile anche nella sua decisione di recitare tutta la parte del Live Aid che chiude il film e che viene universalmente considerata uno dei veri capolavori della band e del suo cantante sotto l’aspetto della performance live.
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Ma è qualcosa di molto diverso anche da Rocketman, il documentario dedicato alla prima parte della carriera di Elton John e interpretato straordinariamente da Taron Egerton.
Robbie Williams, la biopic che non c’era
Better Man non è solo un film su Robbie Williams. Si tratta di un vero e proprio esperimento narrativo che rompe qualsiasi convenzione tradizionale del documentario biografico.
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Diretto da Michael Gracey, il regista di The Greatest Showman, capolavoro che racconta la vita del fondatore del Circo Barnum – interpretato da Hugh Jackman – Better Man utilizza in modo assolutamente sfrontato la grafica digitale, tecnicamente definita CGI (Computer Generated Imagery). Grazie a ore e ore di lavoro grafico e tonnellate di pixel in elaborazione Robbie Williams diventa una scimmia digitale. Una scelta che da una parte alleggerisce l’immagine della superstar, ma dall’altra crea qualcosa di mai tentato.
Perché la scimmia
Forse tutto nasce da una scelta personale di Williams: molto spesso bersagliata da media troppo opprimenti. “Fossi una scimmia nessuno mi dedicherebbe uno scatto” disse Robbie Williams nel 2006 dopo essere uscito dalla clinica dove si era sottoposto a una pesantissima cura per disintossicarsi da alcol e psicofarmaci.
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La scimmia di fatto rappresenta la dualità della vita di Robbie Williams: da un lato l’artista di successo, dall’altro l’uomo che combatte contro i propri demoni interiori.
La metafora della scimmia CGI
L’idea di rappresentare Robbie Williams come una scimmia CGI nasce da un’altra fase celebre del cantante che nel 2008 si definì “performer monkey”. Nel corso degli anni, Williams ha spesso riflettuto sul ruolo della fama nella sua vita, descrivendosi come un intrattenitore perennemente sotto i riflettori. Gracey ha tradotto questa metafora in immagini, creando un personaggio digitale che incarna le sfide e i conflitti vissuti dal cantante.
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La scimmia CGI non è solo un espediente visivo, ma un simbolo della complessità della vita di Robbie, dove il glamour si intreccia con momenti di vulnerabilità estrema. Un elemento narrativo fortemente emotivo ed empatico che aggiunge al film una prospettiva diversa, offrendo agli spettatori un modo nuovo di comprendere la pressione dell’essere costantemente osservati e giudicati.
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La scimmia diventa il simbolo stesso della lotta interiore di Williams. Un performer costretto a nascondere le sue insicurezze dietro una maschera di fiducia e spettacolarità. Una rappresentazione che offre uno sguardo intimo e autentico sul cantante, andando oltre la superficie di quella che è la sua inflazionatissima immagine pubblica.
La tecnologia dietro la scimmia
Realizzare una rappresentazione convincente di Robbie Williams nei panni di una scimmia CGI è stato un lavoro complesso e ambizioso. Il team di effetti visivi ha utilizzato tecniche di motion capture all’avanguardia, registrando ogni movimento del cantante per poi tradurlo in animazione digitale. L’obiettivo era quello di rendere il personaggio non solo credibile, ma anche capace di trasmettere emozioni profonde e sfumate.
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Lo scopo del regista era far fare alla scimmia esattamente le stesse cose che ha sempre fatto Robbie sul palco. Smorfie, passi di danza e gestualità incluse.
Questa innovazione tecnologica non solo cattura l’attenzione del pubblico, ma stabilisce un nuovo standard per i biopic, dimostrando come la tecnologia possa arricchire la narrazione cinematografica.
Robbie Williams, la trama: successi e fragilità
Better Man racconta la vita di Robbie Williams dalla sua ascesa, ancora prima di essere scelto per prendere parte al progetto Take That, fino alla carriera solista, passando attraverso i momenti più critici della sua vita personale. Il film esplora i suoi successi straordinari, ma non evita di affrontare temi difficili come la dipendenza, la depressione e l’ansia.
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Williams creò un vero e proprio incidente internazionale decidendo di uscire dalla band quando questa era all’apice del successo. E a suggerirgli di farlo fu proprio Elton John, uno dei suoi più grandi fan e sostenitori.
Secondo le biografie, magari romanzate, quando Williams cominciò ad estraniarsi dai Take That Elton John gli avrebbe detto… “non vorrai mica fare la fine di Marilyn, o di Freddie… o di Cobain. Mettiti in salvo”… e Robbie lasciò la band.
Non solo la scimmia digitale…
Il film non si limita a puntare tutto su Robbie Williams, o meglio, sulla sua scimmia… Accanto a lui c’è un cast di grande talento. Jonno Davies interpreta la versione digitalizzata del cantante, mentre Steve Pemberton, nel ruolo del padre di Robbie, aggiunge un tocco di realismo emotivo al film.
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Le interazioni tra questi personaggi creano momenti di grande impatto, evidenziando il complesso rapporto emotivo e personale tra il giovane Robbie e il mondo che lo circondava, dalle aspettative familiari alle incessanti pressioni dell’industria musicale.
La colonna sonora: l’essenza di Robbie Williams
Non poteva mancare una colonna sonora straordinaria. Le canzoni iconiche di Robbie Williams sono tutte state rimasterizzate e rieditate – proprio come in Rocketman e Bohemian Rhapsody – per adattarsi alle diverse fasi della sua vita raccontate nel film. Oltre ai grandi successi come Angels e Feel, il pubblico potrà ascoltare anche brani inediti, composti appositamente per il film, che aggiungono un nuovo capitolo artistico alla storia e alla vita del cantante.
Le prime reazioni: stupore
La presentazione di Better Man ha già suscitato reazioni contrastanti. Mentre alcuni critici elogiano l’originalità del progetto, altri si interrogano sull’efficacia della scimmia nel raccontare una storia così personale. Tuttavia, i fan di Robbie Williams sembrano entusiasti, pronti ad abbracciare questa nuova interpretazione della vita del loro idolo.
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Secondo Michael Gracey, l’intento non era solo quello di raccontare la storia di Robbie Williams, ma di farlo in un modo che nessuno aveva mai visto prima. E da questo punto di vista, il film è già un successo.
La prima
Robbie Williams sarà a Roma per la prima di Better Man. L’evento è in programma all’Auditorium Parco della Musica di Roma, Sala Cavea e Sala Petrassi. L’evento sarà proiettato in tutti i cinema che proietteranno l’anteprima. La proiezione sarà accompagnata oltre che dal tradizionale red carpet anche da una performance live del cantante.
Sarà interessante capire quale sarà la reazione del pubblico italiano di fronte a una cosa così diversa e lontana dagli standard cui siamo abituati.
Una splendida performance di Robbie Williams a San Siro, quando ha raccolto dal publbico una sua fan per cantare Strong