Fiorella Mannoia torna con Disobbedire, un album ricco di messaggi sociali e personali, impreziosito da collaborazioni eccellenti e da una tournée teatrale che la riporta al grande pubblico
Partiamo da un concetto che Fiorella Mannoia fa proprio e ribadisce con forza presentando il suo nuovo lavoro. La disobbedienza è un dovere, sicuramente anche un valore. Ma non deve essere un obbligo fine a se stesso.
Ed è su questo che si appoggia gran parte della narrativa di un disco semplice e complesso al tempo stesso per le riflessioni che gran parte dei brani impongono
Disponibile da venerdì 29 novembre, il disco è composto da nove tracce che mescolano canzoni inedite e collaborazioni con artisti di grande talento. “Questo lavoro rappresenta un invito alla disobbedienza, ma non quella fine a sé stessa – spiega la cantante romana – parlo di disobbedire a ciò che non è giusto, a ciò che va contro la nostra coscienza. In questo senso la disobbedienza è un valore, direi quasi un dovere”.
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Con la produzione di Carlo Di Francesco, che da molti anni affianca Fiorella nelle sue realizzazioni artistiche e che da tre anni è anche diventato suo marito, il disco propone arrangiamenti che spaziano tra diversi generi musicali. Una caratteristica quella della versatilità che è una delle essenze stesse della vita artistica della Mannoia.
“Disobbedire secondo buon senso”
Fiorella Mannoia insiste sul concetto di disobbedienza con parole forti e sentite: “La disobbedienza è il motore dell’umanità. Non ci sarebbe stata evoluzione senza chi ha avuto il coraggio di andare controcorrente. Penso a Eva, la prima disobbediente della storia, non a caso una donna”.
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Per l’artista, il vero dovere di ogni individuo è solo e unicamente verso la propria coscienza: “Quando il nostro senso di etica e moralità ci dice che qualcosa non è giusto, non solo abbiamo il diritto, ma anche il dovere di disobbedire”.
Riflessioni che non sono solo dunque filosofiche, ma che si riflettono profondamente anche nei testi delle canzoni dell’album, che esplorano temi come la giustizia, l’indipendenza, l’uguaglianza e l’umanità.
Nove i brani del disco. Ognuno dei quali rappresenta un tassello autonomo, ma indispensabile, nella composizione di un mosaico più grande: “Ogni canzone descrive un pezzo di me e del mondo che ci circonda in questo momento”. A cominciare dalla title track Disobbedire che incarna il messaggio centrale del disco.
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Tra le canzoni che spiccano immediatamente per l’urgenza del loro messaggio c’è senza dubbio La storia non si deve ripetere che, come l’artista stessa ammette, il pezzo più necessario: “Viviamo un momento storico di inquietudine. Tra la guerra in Europa e quella in Medio Oriente, il rischio è che si chiuda il sipario sull’umanità”.
Numerose le collaborazioni di prestigio, tra le quali spicca quella con Piero Pelù in Dalla parte del torto: “Mentre cantavo questo brano sentivo che la sua voce avrebbe dato ancora più peso alle parole”.
Altri featuring importanti includono artisti particolarmente giovani come Francesca Michielin, Federica Abbate e Michele Bravi.
Fiorella Mannoia ha scelto accuratamente i personaggi di cui circondarsi. Così come per la verità ha sempre fatto anche in passato. Basti pensare al suo primo sodalizio artistico, quando nel 1980 Pierangelo Bertoli le chiese di interpretare con lui Pescatore.
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Fu una vera e propria rivelazione per la cantante che, nonostante avesse già esordito con diversi dischi, alcuni dei quali prodotti già nei primi anni ’70, non aveva ancora raggiunto il grande pubblico. Che proprio grazie alla sua collaborazione con il cantautore emiliano l’avrebbe poi riconosciuta l’anno dopo, con l’esordio di Sanremo del 1981 con la graffiante Caffè Nero Bollente. Da quel momento Fiorella si ritrovò finalmente programmata in alta rotazione dalle radio.
A proposito di collaboratori, il rapporto con Michele Bravi è davvero speciale. Uscito da X Factor ormai 11 anni fa, Bravi è uscito quest’anno con il suo quarto album: “Michele è un ragazzo giovanissimo – dice Fiorella Mannoia – ma ha una profondità nello scrivere che mi incuriosisce moltissimo. Ci siamo trovati umanamente così simili che certe volte gli dico: ‘Ma dove sei stato fino a oggi?’…”.
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Anche il concept visivo dell’album non è lasciato al caso. La versione vinile, disponibile in edizione limitata, utilizza la tecnica della cianotipia, un omaggio alle prime fotografe donne: “Volevo qualcosa che fosse simbolico e unico, come le donne che hanno aperto nuove strade nella storia”.
Il progetto musicale di Disobbedire trova la sua perfetta espressione anche nella dimensione live. Il tour, che è entrato nel vivo e si sta arricchendo di nuovi appuntamenti proprio con. la pubblicazione del vivo, vede Fiorella Mannoia esibirsi per la prima volta con una grande Orchestra, realizzando un sogno che custodiva da anni: “Portare l’orchestra sul palco non significa semplicemente aggiungere strumenti ai vecchi arrangiamenti. Abbiamo riarrangiato tutto in funzione della grande orchestra e devo dire che ogni singola canzone grazie ai maestri con i quali condivido il palco acquisisce uno spessore, una espressione completamente diversa rispetto a quella che vive sui dischi”.
Dopo aver attraversato grandi spazi estivi con migliaia di spettatori, Fiorella Mannoia è tornata nei teatri, che restano forse la sua dimensione ideale: “Il teatro mi permette di entrare in connessione diretta con il pubblico. Non è solo la voce, ma anche la gestualità e l’espressività del volto a raccontare una storia. Mi sento un’attrice quando canto e il teatro mi consente di mostrare questa parte di me”.
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Il tour proseguirà nei teatri italiani fino a dicembre, con tappe che promettono di essere momenti importanti per l’artista e per il suo pubblico. Poco elegante da sottolineare: ma a 70 anni ormai compiuti (24 più del marito), Fiorella Mannoia dal vivo continua a mantenere la stessa incisività degli esordi: “Amo esprimermi sul palco, è una cosa della quale non so fare a meno e che mi definisce. La musica dal vivo per me continua a essere una esperienza unica. Ogni concerto è diverso e irripetibile, perché c’è un’interazione continua con chi è in sala e determinate alchimie non si possono né ripetere né ricreare”.
Le date confermate includono città come Roma, Milano e Napoli, ma Fiorella non esclude sorprese per i fan più affezionati.
La tournée non è solo un momento celebrativo, ma un’occasione per riflettere: “La musica ha il potere di unire le persone, di farle pensare e sognare. È questo che voglio portare sul palco” conclude Fiorella.
25 novembre – Torino – Auditorium del Lingotto
26 novembre – Torino – Auditorium del Lingotto
28 novembre – Bari – Teatro Petruzzelli
1° dicembre – Catania – Teatro Metropolitan
2 dicembre – Palermo – Teatro Biondo
4 dicembre – Avellino- Teatro Carlo Gesualdo
5 dicembre – Roma – Auditorium Parco della Musica
7 dicembre – Padova – Gran Teatro Geox
9 dicembre – Trento – Auditorium Santa Chiara
10 dicembre – Lugano – Palazzo Dei Congressi
12 dicembre – Brescia – Teatro Dis_Play
13 dicembre – Treviglio (BG)- PalaFacchetti
15 dicembre – Saint Vincent (AO)- Palais
19 dicembre – Montecatini (PT) – Teatro Verdi
22 dicembre – Roma – Auditorium Parco della Musica
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