Oggi sciopero generale coinvolge trasporti, scuola e sanità, il TAR ripristina le 24 ore di agitazione e sfida la precettazione di Salvini
Per tutta la giornata di oggi è in programma uno sciopero generale di 24 ore indetto dai sindacati generali e di base. Una protesta che coinvolge una vasta gamma di settori cruciali, tra cui trasporti pubblici e privati, scuola e sanità.
Ma al centro delle polemiche c’è soprattutto la decisione del TAR del Lazio, che ha annullato l’ordinanza di precettazione del Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che imponeva un’adesione allo sciopero non superiore alle quattro ore per i servizi pubblici, ripristinando la durata originale dello sciopero per tutta la giornata. Una decisione che ha scatenato un acceso dibattito politico ma anche numerosi disagi per i cittadini.
La protesta tocca numerosi settori strategici del Paese, con importanti ripercussioni sulla vita quotidiana. Nei trasporti, bus, tram, metropolitane e treni sono in gran parte fermi. La sanità vede coinvolti molti operatori tra ospedali e ambulatori, pur garantendo i servizi essenziali come pronto soccorso e urgenze. Anche le scuole di ogni ordine e grado sono interessate, con disagi per studenti e famiglie. Inoltre, si fermano i taxi e i servizi di noleggio con conducente.
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Quasi tutte le organizzazioni del settore metalmeccanico ed energia hanno aderito allo sciopero con una astensione dal lavoro che di fatto rallenterà molto l’attività produttiva.
Niente agitazione invece nel settore aereo che ha organizzato la sua manifestazione di protesta per dopodomani, domenica 15 dicembre.
Secondo i portavoce sindacali, lo sciopero generale di oggi nasce dalla necessità di opporsi a politiche che penalizzano i lavoratori. Le critiche principali sono rivolte alla manovra economica 2025, accusata di ignorare le esigenze del Servizio Sanitario Nazionale e di ridurre il potere d’acquisto dei salari. Inoltre, si denuncia il crescente coinvolgimento dell’Italia nei conflitti internazionali e il taglio ai servizi pubblici essenziali.
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“Le scelte del governo Meloni stanno mettendo a rischio i diritti fondamentali dei lavoratori – dichiara USB in un comunicato – chiediamo aumenti salariali adeguati all’inflazione e una revisione delle politiche di spesa.”
Il settore dei trasporti è tra i più colpiti dallo sciopero. Già dalla serata di ieri i treni hanno subito cancellazioni e ritardi. Trenitalia e Italo hanno avvisato gli utenti di possibili variazioni, con fasce di garanzia attive dalle 6 alle 9 di questa mattina che hanno provocato numerose cancellazioni e ritardi. Trenord ha predisposto autobus sostitutivi per i collegamenti aeroportuali, ma si prevedono comunque forti disagi.
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Nelle città principali come Milano, Roma e Napoli, metropolitane e bus operano con orari ridotti e servizi garantiti solo in fasce limitate. Ad esempio, a Milano la linea M1 è chiusa dalle 8.45, mentre le altre linee funzionano a intermittenza. A Roma, le linee metro A e C sono chiuse, con il solo servizio della linea B risulta operativo, ma in tempi e modi ridotti.
In un contesto di dibattito politico già estremamente vivace si è inserita ieri la decisione del TAR del Lazio di annullare l’ordinanza di precettazione che il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini aveva firmato la settimana scorsa. Il tribunale amministrativo regionale del Lazio ha stabilito che non ci sono ragioni sufficienti per limitare lo sciopero, definendo la precettazione “ingiustificata”.
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Il ministro Salvini ha reagito molto duramente a questo provvedimenti che di fatto annulla la garanzia di alcuni servizi: “Questa sarà una ennesima giornata di caos per i cittadini. Serve una riforma della normativa sugli scioperi per tutelare chi lavora e non aderisce. Il calendario degli scioperi di quest’anno è stato un calvario insensato e disorganizzato. Riceviamo ogni giorno proteste di cittadini esasperati…”
Dal canto loro, i sindacati accusano Salvini di voler limitare i diritti costituzionali dei lavoratori. “Il suo tentativo di precettazione è un attacco diretto alla democrazia sindacale,” ha contro-replicato USB.
La giornata di sciopero ha avuto un impatto significativo su tutti i settori coinvolti. Nella sanità, le prestazioni non urgenti sono state rinviate, mentre nelle scuole si registrano adesioni significative tra docenti e personale ATA. Nei trasporti, i cittadini affrontano difficoltà per spostarsi, con cancellazioni e ritardi diffusi.
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Guardando al futuro, il settore aereo ha già annunciato uno sciopero per domenica 15 dicembre, e altre agitazioni potrebbero seguire nei prossimi mesi, specialmente nel comparto dei trasporti.
Molto temuta l’agitazione a Milano, anche in considerazione del fatto che da oggi sono partiti i rientri dei lavoratori e degli studenti fuori sede a casa in occasione delle imminenti feste natalizie. Stando però ai primi dati l’adesione sarebbe stata limitata e i disagi sarebbero stati piuttosto contenuti soprattutto per quanto riguarda il comparto ferroviario. I treni a lunga percorrenza hanno registrato alcune cancellazioni, il traffico regionale è stato colpito in modo minimo.
Il 2024 è stato un anno caratterizzato da un numero record di scioperi. Secondo i dati del Garante sugli scioperi, nei primi undici mesi dell’anno sono state registrate 48 giornate di astensione dal lavoro solo nel settore dei trasporti, una giornata di agitazione per ogni settimana. Un dato che rappresenta un considerevole aumento rispetto al 2023 e riflette un clima di crescente insoddisfazione tra i lavoratori.
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Particolarmente colpiti sono stati i venerdì e i lunedì, giornate considerate strategiche per massimizzare l’impatto della protesta. Nei trasporti, lo sciopero odierno si aggiunge a un trend consolidato che vede il settore come uno dei più attivi nella difesa dei diritti sindacali.
Secondo le statistiche, il venerdì è il giorno della settimana in cui si sciopera di più. Questo trend è emerso con particolare evidenza nel 2024, con oltre il 60% delle agitazioni sindacali programmate per questo giorno. Le ragioni risiedono nella volontà di creare un maggiore impatto, specialmente nei settori del trasporto pubblico e ferroviario.
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Nei prossimi mesi, le previsioni indicano che il numero di scioperi potrebbe ulteriormente aumentare, alimentato dal perdurare delle tensioni tra lavoratori e governo.
La protesta di oggi sottolinea ulteriori tensioni tra governo e sindacati, evidenziando temi cruciali come salari, diritti e politiche economiche. Mentre il dibattito politico si intensifica, i cittadini restano al centro delle ripercussioni di questa giornata di mobilitazione nazionale.
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