È in gravi condizioni, in coma, ricoverata all’ospedale di Oslo Martina Voce, studentessa italiana di 21 anni vittima di un’aggressione brutale da parte dell’ex fidanzato
Si parla tanto di femminicidi in Italia, di fatti gravi che purtroppo nel 2024 rappresentano un bilancio drammatico sotto l’aspetto della sicurezza e dei fatti di cronaca. Ma è proprio il caso di dire che questa emergenza deve davvero essere considerata in senso più globale e generalizzato.
Ha destato cordoglio e sconcerto la notizia di una giovanissima studentessa italiana ferita con trenta coltellate dall’ex fidanzato a Oslo dove studiava e lavorava da un paio d’anni.
Lei si chiama Martina Voce, ha 21 anni, è originaria di Firenze, e attualmente versa in gravissime condizioni dopo una brutale aggressione a coltellate. Oltre trenta i fendenti che l’ex fidanzato, un ragazzo norvegese di origine indiana, le ha sferrato ripetutamente in un attacco di violenza inquietante.
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Non c’è dubbio che il giovane volesse ucciderla. Per poi forse togliersi la vita. La ricostruzione dei confusi momenti dell’aggressione è ancora in corso. Ma anche il giovane è rimasto ferito ed è ora ricoverato e piantonato in ospedale.
Martina è ricoverata in terapia intensiva, in condizioni stabili ma ancora critiche. I medici sono ottimisti. Anche se una delle coltellate, quella che l’ha colpita alla gola, ha fatto danni importanti alla carotide. I medici le hanno salvato la vita con un intervento chirurgico d’urgenza durato quasi sette ore. E forse Martina deve la vita anche a un paio di colleghi che sono tempestivamente intervenuti, restando a loro volta feriti, per toglierla dalla linea delle coltellate dell’ex fidanzato.
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Un episodio di estrema gravità che ha sconvolto la quieta comunità locale norvegese e la piccola rappresentanza di studenti e lavoratori italiani che vivono qui.
Martina Voce si era trasferita a Oslo due anni fa per seguire il suo sogno di studiare informatica e specializzarsi nel campo della realizzazione di videogiochi. Dopo essersi diplomata al liceo linguistico, aveva scelto la Norvegia come destinazione per costruire un futuro solido.
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La ragazza, descritta dalla famiglia come determinata e indipendente, lavorava anche come store manager in un negozio di eccellenze italiane per mantenersi autonomamente.
La sua routine era ben equilibrata tra studio e lavoro, fino al drammatico episodio che ha spezzato la sua serenità. L’aggressione ha avuto luogo proprio nel negozio dove lavorava, situato nel quartiere Vulkan, noto per la sua vivace scena culinaria.
Venerdì scorso, intorno a mezzogiorno, l’ex fidanzato di Martina, un informatico 24enne di origini indiane con cittadinanza norvegese, è entrato nel negozio dove la giovane stava lavorando. Senza dire una parola, ha iniziato ad aggredirla con un coltello da cucina, colpendola ripetutamente. Colpi per uccidere, all’addome, al petto e alla gola.
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Secondo i racconti dei testimoni, l’intervento tempestivo di tre colleghi è stato cruciale per salvare la vita della giovane. I colleghi sono riusciti a fermare l’aggressore, che è stato ferito durante la colluttazione e ora si trova in stato di fermo, piantonato in ospedale.
La relazione tra Martina Voce e il suo ex fidanzato era durata circa due anni e mezzo, con una convivenza di un anno e mezzo a Oslo. Tuttavia, la ragazza aveva deciso di troncare il rapporto lo scorso settembre. Da allora, l’uomo aveva iniziato a inviarle messaggi insistenti per cercare di riconquistarla, ma Martina aveva deciso di bloccarlo sui social per proteggere la propria serenità.
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Secondo quanto raccontato dal padre di Martina, Carlo Voce – che ha raggiunto immediatamente la figlia in ospedale e non si allontana un solo istante dal reperto dove è ricoverato – la figlia non aveva mai denunciato l’ex fidanzato per timore di rovinarlo. La situazione, apparentemente tranquilla, si è trasformata in tragedia venerdì, quando il giovane ha deciso di agire con violenza.
Attualmente, Martina Voce è ricoverata in terapia intensiva in uno degli ospedali più attrezzati di Oslo. Dopo due interventi chirurgici, le sue condizioni sono stabili, ma la prognosi rimane riservata. La giovane ha riportato ferite gravi al volto, al collo e alle braccia, oltre a uno sterno e un polso fratturati.
Ma “i medici sono fiduciosi” dice suo padre.
L’ex fidanzato di Martina è attualmente accusato di tentato omicidio. Fermato subito dopo l’aggressione, è stato ricoverato in ospedale per le ferite riportate nel corso della colluttazione. Una volta stabilizzato, verrà trasferito in carcere. La Procura di Oslo ha aperto un fascicolo, mentre la Procura di Roma ha avviato un’indagine parallela per tutelare i diritti della vittima, cittadina italiana.
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Secondo i parenti della giovane, l’aggressione potrebbe essere stata scatenata dalla scoperta di un viaggio natalizio pianificato da Martina con la famiglia, a cui l’ex fidanzato non era stato invitato. Ricoverati anche due dei ragazzi intervenuti per salvare Martina: uno ha riportato gravi ferite da taglio ed è stato ricucito con un gran numero di punti, un altro si è invece rotto una spalla e ha riportato una vasta ferita all’addome. Ma se la caveranno…
La notizia dell’aggressione ha sconvolto la comunità italiana in Norvegia e la città di Firenze, da cui Martina proviene. Sui social media sono comparsi messaggi di solidarietà e vicinanza alla famiglia. L’ambasciata italiana a Oslo ha assicurato il massimo supporto, sia alla giovane che ai suoi parenti.
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Nel frattempo, il negozio dove lavorava Martina – Smak av Italia (Gusto d’Italia) ha deciso di sospendere temporaneamente le attività per consentire ai dipendenti di affrontare lo shock subito. A tutti i colleghi di Martina, sconvolti dopo quanto accaduto, è stato offerto supporto psicologico.
Nonostante la gravissima aggressione subita, Martina Voce dimostra una forza straordinaria. La famiglia si aggrappa alla speranza, confidando nei medici che si prendono cura della giovane. La strada per il recupero è lunga, ma la determinazione di Martina, già dimostrata nel costruire la sua vita a Oslo, lascia spazio alla fiducia nel futuro.
La vicenda rimane sotto i riflettori, sia per l’aspetto umano che per le implicazioni legali, mentre la comunità attende con ansia aggiornamenti sul percorso di guarigione della giovane italiana.
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