Non accennano a placarsi i drammatici incendi che stanno devastando Los Angeles e le zone circostanti la megalopoli ormai da cinque giorni, il bilancio delle vittime, l’impatto sulla comunità e gli sforzi eroici dei vigili del fuoco per contenere le fiamme
“Una catastrofe senza precedenti, la peggiore che abbia mai colpito questa città. Ma ora non c’è tempo per piangere i danni e le vittime, dobbiamo rimboccarci le maniche e fare il possibile per reagire….”
Sono le parole di Karen Bass, sindaco di Los Angeles da due anni, alle prese con una tragedia che tra qualche decennio sarà ricordata nei libri di scuola come una catastrofe di proporzioni incalcolabili.
Los Angeles e gli incendi, un bilancio drammatico
Quella di ieri è stata la terza giornata di lotta senza quartiere agli incendi che hanno colpito Los Angeles e le aree circostanti. Tra focolai che continuano a divampare, venti forti anche fino a 150 chilometri all’ora che hanno alimentato ed esteso a dismisura i focolai. In un contesto secco – ha piovuto pochissimo in tutta la California quest’anno – che non fanno altro che rendere ancora peggiore la situazione.
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Al momento, il bilancio conta almeno sette vittime confermate, con migliaia di edifici danneggiati o distrutti. Le autorità locali e statali stanno impiegando ogni risorsa disponibile per contenere i roghi. Tuttavia, la situazione resta critica, con nuovi incendi che si sviluppano rapidamente e difficoltà crescenti dovute alla scarsità di personale e mezzi.
Gli sforzi dei vigili del fuoco e carenze di risorse
Il capitano Erik Scott del Dipartimento dei Vigili del Fuoco di Los Angeles ha definito la situazione “drammatica”. Il personale è sottoposto a turni massacranti, con molti vigili del fuoco che lavorano senza sosta da quasi 72 ore: “Abbiamo bisogno di più risorse e più personale”, ha dichiarato Scott, aggiungendo che il supporto delle squadre di altri stati e della Guardia Nazionale è cruciale. Innumerevole l’esercito di volontari che stanno facendo di tutto per arginare le fiamme.
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Ogni giorno, il dipartimento risponde normalmente a circa 1.500 chiamate di emergenza. Durante l’emergenza incendi, il numero di chiamate è salito a quasi 4.000 chiamate. Nonostante gli sforzi eroici, le condizioni meteo e la vastità degli incendi continuano a complicare le operazioni di contenimento.
La storia di Rodney Nickerson
Rodney Nickerson, 83 anni, è una delle vittime confermate degli incendi che hanno colpito la contea di Los Angeles. La famiglia ha ritrovato i suoi resti tra le macerie della sua casa ad Altadena, distrutta dal focolaio di Eaton. Nonostante gli ordini di evacuazione, Nickerson aveva scelto di restare nella sua abitazione: “Mio figlio ha cercato di convincerlo ad andarsene, ma lui ha detto che non se ne sarebbe andato e che nella sua casa si sentiva al sicuro”, ha raccontato la figlia Kimiko Nickerson.
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L’incendio di Eaton ha devastato quasi 14mila acri di terreno, causando la distruzione di migliaia di immobili: innumerevoli, edifici commerciali ma anche magazzini, negozi, centri commerciali. I veicoli distrutti dagli incendi sono decine di migliaia.
La distruzione a Pacific Palisades
Uno dei quartieri più colpiti è quello di Pacific Palisades, dove il rogo ha distrutto numerose abitazioni, inclusa quella della madre dell’allenatore dei Golden State Warriors, Steve Kerr: “La casa di mia madre è andata distrutta, così come molte altre case di amici e vicini”, ha raccontato Kerr che ha condiviso il dolore per la perdita della casa nella quale era cresciuto.
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Kerr ha descritto le immagini dell’area “apocalittiche e devastanti”, sottolineando la difficoltà di immaginare una ricostruzione in tempi brevi: “Il bilancio delle vittime poteva essere enormemente più grave. I vigili del fuoco stanno facendo un miracolo dopo l’altro…”
Gli incendi a Los Angeles: “Come una bomba atomica”
Lo sceriffo della contea di Los Angeles, Robert Luna, ha descritto alcune aree colpite dagli incendi come “scenari che sembrano seguiti all’esplosione di una bomba atomica”. Al momento, le autorità stanno lavorando per gestire un bilancio delle vittime ancora incerto, sicuramente sommato, reso complicato dalle difficoltà di accesso alle zone devastate.
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Intanto, il direttore dell’Ufficio di Gestione delle Emergenze della contea, Kevin McGowan, ha chiarito che un errore tecnico ha causato l’invio di un allarme di evacuazione all’intera contea invece che solo alla zona interessata dal focolaio di Kenneth. Un episodio che ha generato confusione tra i residenti, già stressati da una situazione critica e del tutot senza precedenti.
Impatto sulla comunità e interventi futuri
Nel frattempo, il governo federale ha annunciato un aumento dei fondi per supportare la ricostruzione e le operazioni di emergenza. Tuttavia, la strada verso il recupero sarà lunga, con intere comunità che devono affrontare non solo la perdita di case e infrastrutture, ma anche un trauma collettivo che sarà molto difficile da superare.