Sanremo 2025, tutti i premi della nuova edizione targata Carlo Conti

Meno di un mese alla edizione numero 75 del Festival di Sanremo che si apre l’11 febbraio e che annovera diverse novità anche nell’ambito dei suoi premi e riconoscimenti

Edizione numero 75 del Festival di Sanremo. Con moltissimi elementi di interesse a cominciare dalla sua conduzione, affidata di nuovo a Carlo Conti che torna per la terza volta al centro del palco dell’Ariston.

Oltre a un numero record di artisti – ben trentaquattro (mai così tanti) considerando i 30 campioni e le quattro nuove proposte qualificate da Sanremo Giovani – ci sono molti aspetti organizzativi che riguardano il Festival di Sanremo e che a volte sfuggono al grande pubblico.

Sanremo 2025, il ruolo del Comune

Uno dei primi aspetti da sottolineare è che se il direttore artistico della RAI sarà Carlo Conti dopo le ben cinque edizioni condotte da Amadeus, e se il format televisivo è della RAI, il vero organizzatore della rassegna canora è il Comune di Sanremo.

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Ogni edizione è caratterizzata da un protocollo, un accordo importantissimo, che spesso viene discusso per mesi prima della sua approvazione, siglato dal comune della città dei fiori e dal consiglio di amministrazione della RAI. Quest’anno si è parlato moltissimo di questa vicenda: perché per la prima volta gli accordi tra la RAI e il Comune della città dei fiori sono stati messi seriamente in discussione. Al punto che per alcuni mesi si è parlato della possibilità per il Comune di affidare a un altro partner mediatico la rassegna.

Il Comune di Sanremo e la RAI

Il ruolo del Comune, che è organizzatore e garante di ogni edizione del Festival è fondamentale. Almeno quanto quello della Regione Liguria, che da molti anni promuove il proprio turismo con spot e citazioni. Ed è per questo che tutti i premi rappresentano quello che è uno dei simboli di Sanremo: il leone rampante appoggiato con le zampe anteriori su una palma.

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Lo chiamano affettuosamente il Leoncino. Anche per non confonderlo con il Leone d’Oro attribuito dalla rassegna cinematografica di Venezia. Eppure il Leone di Sanremo è in assoluto uno dei simboli istituzionali più famosi del nostro paese. Le sue radici sono molto antiche.

Il leone di Sanremo

Sanremo lo istituisce come simbolo fin dal medioevo, anche se inizialmente non era un leone, ma un leopardo, appoggiato tra due castelli. Il Leone aveva due corone, una sulla testa e una sopra lo scudo che rievocava anche la palma. Fu Napoleone a far cancellare le corone. E fu dopo l’annessione al regno di Sardegna che Sanremo recupera la sua corona. L’ultima versione è del 1928: con due corone, così com’era nel 1700.

Un premio molto ambito

Il trofeo del Festival di Sanremo è ovviamente uno dei riconoscimenti più ambiti nel nostro paese. Quest’anno alla 75esima edizione della rassegna ci sono alcuni artisti che lo hanno già portato a casa. Proprio come nell’edizione dello scorso anno che annoverava ben cinque vincitori assoluti: Mahmood, addirittura due volte al primo posto, Francesco Renga, Emma, Diodato e i Ricchi e Poveri.

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Quest’anno i cantanti che hanno già alzato il Leoncino saranno quattro: Francesco Gabbani che trionfò con Occidentalis Karma nel 2017 portando a casa una vittoria nelle nuove proposte con Amen e un secondo posto nel 2020 con Viceversa, Giorgia – cinque presenze con una vittoria (Come Saprei) e due podi (Strano il mio destino e Di Sole e d’Azzurro), Massimo Ranieri (Perdere l’Amore nel 1988) e Simone Cristicchi (nel 2007 con Ti Regalerò una rosa). Gli esordienti saranno sette.

Il sistema di voti e giurie

Cambia ma non troppo la dinamica delle votazioni, suddivise nel corso delle cinque serate. La votazione finale, quella decisiva, sarà affidata anche al pubblico tramite il sistema di televoto da telefonia fissa e da telefonia mobile. Affiancata da una serie di giurie tecniche: quella della sala stampa dei giornalisti accreditati oltre che da quella della sala Tv e Web, composta da rappresentanti dei media accreditati al Festival e una terza Giuria delle Radio, formata da emittenti radiofoniche, nazionali e locali, che hanno sostituita le vecchie giurie demoscopiche.

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Alla fine della quinta serata la classifica consentirà ai cinque brani più votati una ultima esibizione, con un0’ultima votazione, anche questa comparata tra le tre giurie: stampa, radio e televoto. E il più votato, considerando anche la somma della precedente classifica generale che non verrà svelata – i cinque piazzati saliranno sul palco senza sapere come saranno posizionati dalla prima alla quinta posizione – vincerà il Leoncino del Festival di Sanremo 2025.

Tutti i premi del festival

Quest’anno ognuno dei primi cinque classificati riceverà un premio. La prima domanda che risponderà a tutte le curiosità del grande pubblico è… no, non c’è un premio in denaro per chi vince il Festival di Sanremo. Nessun riconoscimento economico, nessun rimborso. Nulla.

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In compenso si ha la soddisfazione di finire su un albo d’oro storico che viene definito eterno, una vera e propria hall of fame della canzone italiana. che vale molto in termini di indotto sotto l’aspetto di royalties, cachet per serate e concerti e ovviamente promozione radiofonica e televisiva. Difficile quantificare: ma il successo di alcune canzoni molto spesso è direttamente rappresentato da quello che ottiene a Sanremo.

Basti pensare a due casi: i Maneskin, miliardi di streaming dopo avere vinto Sanremo e l’Eurovision, e Mahmood, amatissimo e molto conosciuto anche all’estero.

Non solo il primo posto

Oltre al trofeo chi vince il Leoncino d’Oro avrà il diritto di rappresentare l’Italia alla prossima edizione dell’Eurofestival che si terrà in Svizzera. Attenzione, non si tratta di un dovere, ma di un diritto. Spetta al vincitore scegliere se partecipare e con quale canzone. É già accaduto in passato che alcuni abbiano preferito rinunciare o presentare una canzone diversa da quella portata a Sanremo. Alcuni hanno addirittura deciso di non partecipare. Anche se negli ultimi anni tutti hanno confermato sul palco europeo il loro brano di Sanremo.

Confermati anche tutti i premi collaterali: quello della critica intitolato a Mia Martini e assegnato dalla sala stampa, quello dedicato a Sergio Bardotti per il miglior testo, il Premio Lucio Dalla votato dai giornalisti web-radio-tv, il Premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale – votato dai maestri dell’orchestra – e quello intitolato ad Enzo Jannacci destinato alla miglior interpretazione assoluta nel corso della serata delle cover.