Il fenomeno del Taharrush Gamea, traducibile come “molestie collettive”, ha destato crescente preoccupazione in Europa negli ultimi anni, preoccupa l’ultimo caso avvenuto a Milano nel corso della notte di Capodanno
Violenze e abusi sessuali a Milano, in piazza Duomo, nella confusione dei festeggiamenti di Capodanno con oltre 25mila persone presenti. Il giorno dopo la festa una coppia di turisti inglesi ha presentato una denuncia per una serie di molestie e di abusi.
Una ragazza belga, Laura Barbier, ha denunciato in patria molestie, abusi e palpeggiamenti avvenuti sotto al Duomo confortata dalla testimonianza di altri cinque amici che erano a Milano per festeggiare il Capodanno e sono rientrati in patria sotto shock.
Inutile sottolineare che la questione ha avuto una rilevanza internazionale e che l’immagine di Milano ne è uscita devastata. Sono moltissimi i blog e i siti che si occupano di turismo che descrivono il capoluogo come un luogo poco sicuro se non addirittura rischioso facendo riferimento proprio a quanto accaduto in piazza Duomo a Capodanno.
Purtroppo non è una novità. Anche se la gran massa di notizie e la velocità con cui le cose si scrivono e si leggono è proporzionale a quella con la quale si dimenticano.
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Una breve ricerca consente di scoprire che di violenze e abusi sessuali a Milano si era già ampiamente parlato nel 2022, sempre durante la notte di Capodanno. E del caso si era occupato anche il Parlamento Europeo con una interrogazione.
Di Taharrush Gamea si parlava tre anni fa. Ma i primi casi risalgono ai primi anni duemila, in Germania. Il termine è improprio: in arabo la corretta denominazione è Taharrush Jama e significa in modo non molto letterale molestia collettiva.
È una pratica che ha origini nei contesti urbani di alcuni paesi del Medio Oriente e che si manifesta come un attacco coordinato da parte di gruppi di uomini verso donne, generalmente in spazi pubblici molto affollati, con lo scopo di molestarle o aggredirle sessualmente.
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Il termine è stato introdotto all’attenzione internazionale nel 2011, quando episodi di molestie e aggressioni furono documentati durante le manifestazioni di piazza Tahrir al Cairo, in Egitto. Un caso emblematico fu l’aggressione subita dalla giornalista sudafricana Lara Logan, che descrisse in dettaglio l’incubo vissuto mentre lavorava tra la folla. Negli anni successivi, il fenomeno ha raggiunto l’Europa, con episodi che hanno sollevato interrogativi sulla sicurezza pubblica.
Taharrush Gamea è di fatto un’aggressione che sfrutta il caos di eventi pubblici di massa. Un gruppo di uomini circonda la vittima, creando cerchi concentrici: e mentre quelli più interni compiono molestie fisiche, palpeggiando, a volte spogliando le vittime, chi è al di fuori nel cerchio più esterno distrae eventuali testimoni ostacolando gli interventi esterni. Le vittime isolate e frastornate, sono spesso colte di sorpresa e rese vulnerabili dall’assenza di un controllo immediato.
Uno dei casi più noti in Europa si è verificato durante la notte di Capodanno del 2016 a Colonia, in Germania. Centinaia di donne hanno denunciato molestie e aggressioni sessuali. Gli episodi, attribuiti a gruppi di uomini di origini prevalentemente nordafricane e mediorientali, hanno sollevato un acceso dibattito sulle politiche di accoglienza e integrazione, evidenziando anche lacune nella gestione della sicurezza durante eventi di massa.
In Svezia, nel 2016, durante il Bråvalla Festival, decine di donne hanno denunciato molestie. Gli episodi, avvenuti in un contesto di festa, hanno spinto gli organizzatori a sospendere le edizioni successive, in attesa di soluzioni più efficaci per garantire la sicurezza.
A Parigi, durante i festeggiamenti per il Capodanno del 2017, gruppi di uomini hanno approfittato dell’affollamento per molestare donne nei pressi della Torre Eiffel. La reazione tardiva delle autorità e la difficoltà di gestire grandi folle hanno riportato l’attenzione sulla necessità di strategie di prevenzione più efficaci.
L’episodio più recente si è verificato a Milano durante i festeggiamenti per il Capodanno 2025. Nella centralissima Piazza del Duomo, numerose donne hanno denunciato episodi di molestie da parte di gruppi di uomini. La dinamica riflette i tratti tipici del Taharrush Gamea: l’azione coordinata, il sovraffollamento e l’assenza di un intervento immediato. Le forze dell’ordine, sebbene presenti, hanno incontrato difficoltà nel gestire l’affollamento, e le indagini sono tuttora in corso.
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