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Donald Trump diventa il 47esimo presidente USA: cosa cambia da oggi

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Stefano Benzi

Ieri Donald Trump ha prestato ufficialmete giuramento come 47esimo presidente degli Stati Uniti, iniziando così il suo secondo mandato a distanza di quattro anni da quello precedente

Negli Stati Uniti i maggiori analisti politici lo hanno definito un ‘periodo senza precedenti’. Perché in effetti la storia americana non ha offerto spunti di tale rilevanza, per lo meno negli ultimi 120 anni.

Un primo piano di Donald Trump, 47esimo presidente USA – Credits ANSA (qnm)

Un presidente che non nasce dal mondo politico, eletto e poi battuto alla seconda consultazione che vince alla terza ma non contro il suo avversario precedente, Joe Biden, nel frattempo costretto a farsi da parte per evidenti motivi di età. È tutto davvero molto particolare.

Donald Trump presidente

Dunque, dopo un lungo periodo di transizione politica e una campagna elettorale infuocata, Donald Trump è tornato alla Casa Bianca con un mandato rinnovato e un’agenda politica chiara ma anche estremamente serrata.

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La sua elezione ha suscitato una reazione di entusiasmo tra i suoi sostenitori ma anche di preoccupazione tra coloro che si oppongono alle sue politiche, segnando una netta divisione nella società americana, forse mai così divisa

Donald Trump presidente, America divisa

Il suo ritorno al potere arriva dopo aver trascorso un periodo di quattro anni fuori dalla Casa Bianca, durante il quale ha continuato a influenzare la politica americana con la sua figura carismatica e la sua visione molto particolare del futuro degli Stati Uniti.

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Le sue promesse in materia di economia, immigrazione, sicurezza nazionale e politica estera sono state al centro del dibattito pubblico fin dal momento della sua elezione nel 2016 ma anche dopo la sua caduta i giorni drammatici dell’assalto a Capitol Hill. E ora, con il suo secondo mandato, Trump ha cominciato a mettere in pratica molte delle sue intenzioni più radicali.

Donald Trump Presidente: le prime azioni del secondo mandato

Nel suo primo giorno in carica, Trump ha firmato una vagonata di ordini esecutivi che in gran parte rimettono in discussione tutto quello che Joe Biden aveva votato e fatto approvare.

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In modo particolare c’è un ordine esecutivo che ha suscitato attenzione più di altri, quello che impone una tassazione del 25% sulle merci importate da Messico e Canada, con l’intenzione di rinegoziare i termini che rimetterebbero in discussione tutto il commercio nordamericano. Questo decreto è stato uno dei primi tra quelli votati da Trump ed entrerà in vigore fin da subito il 1 febbraio 2025. Sollevando molte preoccupazioni.

Dazi su Messico e Canada

Secondo gli esperti economici, queste tariffe potrebbero portare a un aumento dei prezzi per i consumatori americani, soprattutto per i beni di consumo di uso quotidiano. Tuttavia, Trump ha giustificato questa mossa dicendo che era necessario proteggere i lavoratori e le industrie statunitensi, evitando che venissero svantaggiate dalle politiche commerciali di altri paesi.

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Nel suo discorso di insediamento, Trump ha sottolineato ancora una volta l’importanza di rivedere l’intero sistema commerciale degli Stati Uniti, sostenendo che il paese avrebbe dovuto smettere di finanziare le economie straniere a discapito dei propri cittadini.

Il momento del giuramento per il president eletto Donald Trump – Credits ANSA (qnm)

Le ‘entrate esterne’

Donald Trump ha anche annunciato la creazione di un nuovo ufficio governativo chiamato “Servizio delle Entrate Esterne”, che avrebbe avuto il compito di raccogliere tutti i profitti derivanti da questi dazi straordinari. L’idea era quella di ridurre il deficit commerciale e spostare i benefici economici verso gli Stati Uniti, anziché continuare a finanziare le economie di altre nazioni.

Proud Boys e Oath Keepers

Nel corso delle sue prime ore da presidente, Donald Trump ha preso decisioni che hanno subito suscitato forti polemiche. In particolare riguardo al suo intervento sul processo legale relativo all’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021.

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Trump ha firmato un decreto che ha concesso il perdono a oltre mille persone coinvolte nell’attacco, tra cui i leader dei gruppi di estrema destra Proud Boys e Oath Keepers. Questi gruppi sono stati accusati di aver preso parte all’assalto violento contro il Congresso, cercando di fermare la certificazione dei risultati delle elezioni del 2020.

Il colpo di spugna di Donald Trump presidente

Donald Trump ha giustificato il suo intervento dicendo che questi manifestanti erano “ostaggi” di un sistema giuridico che li aveva perseguitati ingiustamente. La decisione ha suscitato forti critiche, in particolare da parte di coloro che considerano l’assalto al Campidoglio come un atto di insurrezione gravissimo e senza precedenti nella storia americana, un fatto che ha minato le fondamenta stesse della democrazia statunitense.

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Gli oppositori di Trump hanno accusato il presidente di aver cancellato con un colpo di spugna i gravi crimini commessi da coloro che avevano preso d’assalto il cuore della democrazia americana.

Dall’altra parte i sostenitori di Trump hanno visto questa decisione come un segno della sua fedeltà ai suoi sostenitori, molti altri hanno considerato il suo perdono come una forma di giustizia ingiusta che ignora le vittime e le forze dell’ordine coinvolte nell’incidente. Craig Sicknick, il fratello dell’agente di polizia Brian Sicknick, che è morto il giorno successivo all’assalto, ha denunciato l’azione di Trump, accusandolo di tradire le vittime dell’attacco.

Trump con Giorgia Meloni, una delle poche autorità europee invitate da Trump – Credits ANSA (qnm)

Donald Trump presidente: la cooperazione globale

Una delle politiche distintive di Trump è stata la sua visione protezionista del commercio internazionale. Fin dall’inizio del suo primo mandato, ha adottato una politica commerciale aggressiva, imponendo dazi su numerosi paesi, tra cui la Cina, l’Unione Europea e il Messico, con l’obiettivo di ridurre il deficit commerciale degli Stati Uniti e proteggere le industrie americane.

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Le sue politiche commerciali sono state accompagnate da forti critiche internazionali, che hanno visto il protezionismo di Trump come una minaccia per la stabilità dell’economia globale.

Un nuovo protezionismo

Nel suo secondo mandato, Trump ha di fatto ribadito la sua intenzione di perseguire politiche protezionistiche, introducendo nuove tariffe e cercando di isolare gli Stati Uniti dalle più potenti economie straniere, quelle in grado di oscurare ls produzione nazionale.

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Tuttavia secondo gli analisti commerciali questa politica sembra avere ha avuto ripercussioni sulle relazioni commerciali con molti alleati storici degli Stati Uniti. Politiche che hanno spinto molti paesi a cercare nuove alleanze commerciali al di fuori degli USA, cosa che potrebbe anche ridurre il ruolo predominante del paese nel commercio internazionale.

Un presidente contro tutti

Trump ha anche intensificato la sua critica a organizzazioni internazionali come l’Organizzazione Mondiale del Commercio e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, accusandole di non proteggere adeguatamente gli interessi degli Stati Uniti. Ha dichiarato che gli Stati Uniti avrebbero continuato a finanziare queste organizzazioni solo a condizione che esse cambiassero le loro politiche per favorire le esigenze economiche degli Stati Uniti.

Trump con Giorgia Meloni, una delle poche autorità europee invitate da Trump – Credits ANSA (qnm)

Donald Trump, sicurezza e giustizia

Il nuovo presidente, 78 anni, il più anziano di sempre mai entrato in Casa Bianca, ha sottolineato anche il rafforzamento della sicurezza nazionale e della politica sull’immigrazione. Durante il suo secondo mandato, Trump insisterà su alcuni cavalli di battaglia della sua campagna elettorale. La costruzione del muro al confine con il Messico, la lotta contro immigrati clandestini e irregolari.

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Inoltre, Trump ha continuato a spingere per una riforma del sistema giuridico statunitense. Con un’enfasi sulla protezione della sicurezza degli americani e il rafforzamento delle leggi contro la criminalità. Ha anche promesso di aumentare le risorse destinate alle forze dell’ordine, in particolare per combattere il terrorismo e le minacce interne.

America First

La politica estera di Trump nel suo secondo mandato seguirà la filosofia dell’America First. Una visione che per prima cosa pone gli interessi degli Stati Uniti al di sopra di quelli di qualsiasi altro paese. Trump ha continuato a concentrarsi sul rafforzamento dell’economia americana, riducendo gli accordi commerciali internazionali e cercando di riportare a casa le industrie statunitensi.

TikTok

Come previsto Trump ha immediatamente riacceso TikTok che da domenica era sottoposto al Ban per un provvedimento della corte suprema. Il social di proprietà cinese avrà 75 giorni di tempo per avere un editore americano. O Trump potrà decidere di riscrivere le regole che però dovrebbero passare da un complicato percorso costituzionale che al momento sembra impossibile. E d’altronde anche sui colossi social e digitali la posizione di Trump non cambia. Di loro non si fida…

Stefano Benzi

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