Truffa nel nome del ministro Crosetto: indagine della Procura di Milano sui raggiri telefonici

La Procura di Milano ha aperto un’indagine su una truffa in cui il nome del ministro Crosetto viene usato per estorcere denaro a imprenditori, un giro d’affari illecito per diverse centinaia di migliaia di euro

Negli ultimi anni, le truffe telefoniche sono aumentate esponenzialmente, colpendo in particolare le persone più vulnerabili, soprattutto gli anziani, in modo particolare quelli che vivono soli e che non hanno un compagno o un figlio a fare da scudo.

I truffatori si spacciano per funzionari pubblici, membri delle forze dell’ordine o addirittura per parenti in difficoltà e spesso riescono a estorcere denaro con raggiri raffinati e studiati nei minimi dettagli che sfruttano la debolezza delle vittime.

Raggiri telefoniche, un dramma attualissimo

Le tecniche utilizzate variano, ma una delle più diffuse è quella della chiamata d’emergenza: i malviventi contattano la vittima fingendosi un avvocato o un carabiniere, riferendo che un parente stretto si trova in una situazione delicata e necessita di un immediato pagamento per evitare conseguenze legali.

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Si inventano qualsiasi cosa: un malore improvviso, il furto della macchina e del telefonino, addirittura un grave incidente stradale. La settimana scorsa una donna, con voce estremamente credibile, aveva convinto una donna anziana che il figlio che non sentiva da tre giorni avesse investito una donna e fosse in carcere senza telefonino e senza soldi. Lei, l’avvocato, aveva urgente bisogno di 3mila euro per chiedere la scarcerazione…

Diffidare da qualsiasi richiesta di denaro o informazioni

Le richieste di denaro sono spesso ingenti e il senso di urgenza impedisce alla vittima di verificare la veridicità della storia. I casi sono aumentati in modo esponenziale negli ultimi mesi. E per alcune vittime, dopo essere cadute nel gioco dei loro aguzzini, inizia un secondo incubo… quello della vergogna, il sentirsi non solo indifesi ma quasi incapaci. Di peso…

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Nelle ultime settimane sono sempre di più gli appelli da parte delle autorità  che consigliano di prestare sempre massima attenzione a qualsiasi telefonata ‘strana’. Cambi di provider per l’energia non richiesti, richieste di denaro ricevute telefonicamente: il primo passo è avvertire chiunque, un vicino, un familiare prima di effettuare qualsiasi pagamento e costringere i truffatori alla fuga quando capiscono di avere a che fare con un soggetto che comporterebbe dei rischi…

La truffa Crosetto: la Procura indaga

La Procura di Milano ha avviato un’inchiesta su una maxi-truffa che sfrutta il nome del ministro della Difesa, Guido Crosetto. Dalle prime indagini siè scoperto che i truffatori si presentavano come membri del suo staff, strettissimi collaboratori del ministro, contattando telefonicamente imprenditori e professionisti per chiedere ingenti somme di denaro.

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Al momento sono pervenute due denunce, ma le autorità ritengono che le vittime possano essere molte di più e nei prossimi giorni, dopo la pubblicazione dei primi atti è certo che diverse altre vittime potrebbero uscire allo scoperto.

La truffa Crosetto: usano l’intelligenza artificiale

Un meccanismo semplice che applicava in grande gli stessi schemi che colpiscono famiglie, anziani e soggetti deboli. Una telefonata quasi sempre da numeri con prefisso romano, ritenuti attendibili, che richiedono bonifici per cifre elevate per sbloccare una pratica, o risolvere una difficoltà di qualche fornitura.

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Secondo le ricostruzioni investigative, in almeno un caso la truffa è andata a segno con la sottrazione di ben un milione di euro a un imprenditore milanese. Il fascicolo è stato aperto per truffa aggravata e i carabinieri stanno lavorando per individuare i responsabili. La voce del ministro o di altri funzionari sembra essere stata riprodotta con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, aumentando così la credibilità del raggiro.

Le prime ricostruzioni della truffa Crosetto

La vicenda ha avuto inizio con la segnalazione di un amico di Crosetto, che ha ricevuto una chiamata sospetta in cui si chiedeva il suo numero di telefono. Insospettito, l’imprenditore ha avvisato direttamente il ministro, che ha subito smentito il contatto. Poche ore dopo, un altro imprenditore ha dichiarato di essere stato contattato da un generale e di aver effettuato un bonifico significativo.

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È stato lo stesso Crosetto a rendere pubblici i fatti tramite un post su X, con il quale ha ricostruito l’intera vicenda e esortando tutti a prestare la massima attenzione a quello che era un sempre più evidente tentativo di truffa che si nascondeva sotto l’autorevolezza del suo nome e del suo ruolo.

L’inchiesta va avanti

Le indagini della Procura sono affidate al procuratore Marcello Viola e al PM Giovanni Tarzia, con il supporto dei carabinieri del Nucleo investigativo. Gli inquirenti stanno cercando di capire come i truffatori siano riusciti a identificare e selezionare con precisione le loro vittime, privilegiando professionisti e persone facoltose. Al momento non è chiaro se siano stati utilizzati database rubati o tecniche di social engineering per ottenere informazioni sensibili.

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Uno degli elementi più inquietanti è l’uso dell’intelligenza artificiale per camuffare le voci che stando agli inquirenti sarebbero davvero molto credibile.

I truffatori, infatti, avrebbero utilizzato un software per riprodurre la voce del ministro Crosetto, rendendo più credibili le richieste di denaro. Il software rigenera la voce nel corso del colloquio rendendo il tutto ancora più credibile.

“Denunciate qualsiasi telefonata sospetta”

Questo particolare complica ulteriormente le indagini, poiché rende più difficile individuare l’origine delle chiamate e smascherare i responsabili.

Il caso ha sollevato preoccupazione anche a livello istituzionale. Le autorità stanno valutando misure per contrastare simili tentativi di truffa in futuro, anche attraverso una maggiore sensibilizzazione sui rischi delle telefonate ingannevoli.

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Nel frattempo, le forze dell’ordine invitano chiunque riceva richieste di denaro a nome di esponenti governativi a segnalare immediatamente il fatto, evitando di effettuare bonifici o fornire informazioni personali.

Diffidare e denunciare

Gli investigatori dal canto loro proseguono le indagini con l’obiettivo di identificare gli autori della frode e limitare eventuali ulteriori danni. Il ministro Crosetto ha ribadito la gravità della situazione dichiarando che continuerà a informare l’opinione pubblica per evitare che altre persone possano cadere nella rete dei truffatori. Nel frattempo, la Procura di Milano sta analizzando le transazioni bancarie e cercando di risalire ai conti sui quali sono confluite le somme versate dalle vittime. L’inchiesta resta aperta e gli inquirenti stanno raccogliendo ulteriori testimonianze per definire con maggiore precisione l’estensione del raggiro e il numero di persone coinvolte.