Germania al voto: la CDU trionfa, Scholz sconfitto, Merz al governo

La Germania dopo il voto di ieri ha scelto, la CDU-CSU si conferma prima forza politica, mentre la SPD tocca il punto più basso della sua storia con Olaf Scholz che ammette la sconfitta, mentre Friedrich Merz si prepara a formare un nuovo governo, clamorosa ascesa della destra

Un voto che testimonia quanto e come la Germania si sia espressa con chiarezza: non solo per i dati che fin dagli exit-poll sono assolutamente limpidi, ma anche per la massiccia affluenza alle urne, una delle più alte di sempre.

Voto in Germania, Soeder e Merz
Friedrich Merz a destra con l’alleato politico Markus Soeder – Credits ANSA (qnm)

Un vero e proprio ribaltone che cambia completamente la prospettiva dei prossimi anni in Germania tra tensioni sociali, una forte crisi economica e produttiva e una situazione politica in rapidissima evoluzione

Il voto in Germania: chi vince

La CDU-CSU stravince con il 28,5%, confermandosi la principale forza politica del Paese. Dall’altra parte, il premier Olaf Scholz con la sua SPD crolla al 16%, un risultato che segna un vero e proprio terremoto nella politica tedesca. Da anni il partito socialdemocratico non raccoglieva così pochi consensi.

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Alternative für Deutschland (AfD) ovvero l’ultradestra nazionalista conquista il 20% dei voti, un dato che conferma l’ascesa del partito con i Verdi che si fermano al 12% in una situazione che porta a una coalizione possibile ma difficile da realizzare senza qualche importante compromesso.

Dentro e fuori dal Bundestag

Die Linke sorprende, arrivando al 9% e affermandosi come prima forza politica a Berlino, dove raggiunge addirittura un clamoroso 20%. Resta invece incerto il destino dell’Alleanza Sahra Wagenknecht (Bsw) e dei Liberali (FDP), con questi ultimi fuori a quanto pare fuori dal Bundestag per non aver raggiunto la soglia di sbarramento del 5%.

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La destra si impone

Ma la sorpresa più clamorosa è la destra, con Alternative für Deutschland che si afferma come la seconda forza politica del Paese, riuscendo a raddoppiare i consensi rispetto al 2021. Nonostante le previsioni che lo davano addirittura sopra il 20%, il partito non sfonda del tutto, ma ottiene risultati impressionanti soprattutto nei Länder orientali.

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Qui si impone con percentuali storiche, mediamente al 35%, con punte che sfiorano il 40% in Turingia e in Sassonia. Nelle regioni occidentali consenso inferiore, intorno al 17%, decisamente più contenuto a Berlino dove AfD raccoglie il 15%.

Alice Weidel, leader del partito, commenta i risultati con malcelato entusiasmo: “Abbiamo scritto la storia. Il nostro risultato mostra che i tedeschi vogliono un cambiamento. Siamo pronti a governare e le nostre mani sono tese”.

Voto in Germania: quale alleanza di governo?

Nel quartier generale della CDU-CSU si respira aria di festa. Friedrich Merz, visibilmente emozionato, ha festeggiato in piazza prende la parola davanti ai sostenitori: “Noi con la CDU e la CSU, abbiamo vinto queste elezioni. Ora dobbiamo dare alla Germania un governo stabile e sicuro. La cosa più importante è creare un governo stabile il prima possibile, già prima di Pasqua”.

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Non sarà però una passeggiata. Perché una coalizione di governo prevede qualche apparentamento non facilissimo. Tra le ipotesi, una Grosse Koalition a due, che però potrebbe non avere i numeri necessari. Markus Söder, leader della CSU, è chiaro: “Non ci sarà un’alleanza con i Verdi. La Germania ha bisogno di un governo forte e coeso”.

Voto in Germania, Merz
Il presidente della CDU Friedrich Merz durante il voto di ieri – Credits ANSA (qnm)

Scholz e la sconfitta più dura della SPD

Nel quartier generale della SPD, l’atmosfera è opposta. Olaf Scholz, con il volto teso e provato dalla lunga notte elettorale, non nasconde una evidente delusione: “Mi assumo la responsabilità di questa amara sconfitta. Non rappresenterò la SPD in un governo guidato dalla CDU, né condurrò i negoziati. Qualcun altro dovrà farlo”.

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Il presidente del partito, Lars Klingbeil, annuncia la necessità di un profondo rinnovamento: “Questa è una notte molto dura per noi. Dobbiamo ripartire, cambiare leadership e visione. Il nostro obiettivo è riconquistare la fiducia della gente che a quanto pare ci sta voltando le spalle”.

Disinformazione e interferenze: Berlino accusa la Russia

Nei giorni precedenti al voto, sono circolati numerosi video falsi che suggerivano presunte manipolazioni delle schede elettorali. Secondo Maximilian Kall, portavoce del Ministero degli Interni, questi contenuti sarebbero collegati alla “campagna russa Storm 1516”. Un vero e proprio bombardamento di disinformazione on line attraverso canali social e dark web.

“Stiamo assistendo a un attacco alla nostra democrazia – ha detto Kall nel corso di una conferenza stampa – questi tentativi di manipolazione mirano a screditare il processo elettorale tedesco”.

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Secondo Berlino e Bruxelles, la Russia ha tentato di utilizzare una strategia di “guerra ibrida”, che unisce sabotaggi, disinformazione e attacchi informatici per destabilizzare il quadro politico europeo. E dopo la Germania potrebbe toccare ad altri paesi guida in Europa alle prese con consulenze elettorali molto incerte.

Affluenza record: i tedeschi tornano a votare

Questa tornata elettorale ha registrato un’affluenza senza precedenti. Con un 83% di votanti, la Germania segna il più alto livello di partecipazione dal 1990. Alle 14.00 aveva già votato il 52% degli aventi diritto, un dato che evidenzia il forte interesse per queste elezioni.

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Oltre 59 milioni di cittadini sono stati chiamati alle urne, con un’età media che continua ad aumentare: il 42% ha più di 60 anni, mentre solo meno del 27% rientra nella fascia tra i 18 e i 40 anni. Da sottolineare anche il ruolo crescente degli elettori di seconda o terza generazione. Oltre sette milioni di persone aventi diritto al voto rientrano in questa categoria, con una predominanza di origini europee (40%), nordafricane e turche (25%) e dell’ex Unione Sovietica (12%).

Voto in Germania, Scholz
Olaf Scholz, primo ministro uscente, dopo la sconfitta elettorale – Credits ANSA (qnm)

Elon Musk e Donald Trump accendono il dibattito

Anche al di fuori della Germania, i risultati elettorali hanno attirato attenzione. Elon Musk, come già fatto in passato, ha ribadito il suo sostegno ad AfD, rispondendo con un lapidario ‘Sì’ a un post che invitava a votare per il partito di destra.

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Donald Trump, dal canto suo, ha commentato i risultati sul suo network Truth Social: “Il partito conservatore in Germania ha vinto alla grande. Come negli USA, anche i tedeschi sono stanchi della politica senza senso, specialmente su energia e immigrazione. Questa è una grande giornata per la Germania e per il mondo”.

Bundestag ridotto: risparmi da 125 milioni di euro

Con le nuove regole introdotte l’anno scorso, il Bundestag passa da 733 a 630 seggi, uno snellimento generale che genererà un risparmio di almeno 125 milioni di euro. La riduzione dei parlamentari porterà a tagli sugli stipendi del personale (-44 milioni di euro) e sui finanziamenti ai gruppi politici (-20 milioni di euro).

Germania al Voto: consultazioni incerte

La Germania esce da queste elezioni con un quadro politico profondamente mutato. Da oggi cominceranno le consultazioni per la creazione di un nuovo governo, con una serie di discussioni che potrebbero durare alcuni giorni se non settimane. Consultazioni non semplicissime in un quadro politico in evoluzione

 

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