Microsoft Down, migliaia di utenti senza posta elettronica: e Skype chiude

Per un paio d’ore ieri sera milioni di utenti in tutto il mondo – Italia compresa – hanno riscontrato problemi nell’accesso alla posta elettronica e ad altri servizi di Microsoft La società indaga sulle cause, mentre si prepara a dire definitivamente addio a Skype

Serata di difficoltà per milioni di utenti Microsoft che ieri sera hanno tentato inutilmente di collegarsi ai server del colosso informatico per raggiungere i propri servizi.

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Il marchio Microsoft fuori dal quartier generale di Mountain View – Credits ANSA (qnm)

Una interruzione improvvisa che ha colpito diversi servizi, lasciando milioni di utenti impossibilitati ad accedere alla propria posta elettronica ma anche ad altre piattaforme aziendali.

Microsoft Down, anche in Italia

Il down si è verificato sabato sera alle 15.30 americane (le 21.30 in Italia) e ha interessato servizi chiave come Outlook, Microsoft 365, Teams ma anche lo Store ufficiale della compagnia.

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Le segnalazioni dell’interruzione sono arrivate da ogni parte del mondo, con particolare concentrazione negli Stati Uniti, in Canada e in Europa. Secondo le prime analisi, le aree più colpite sono state New York, Toronto e il Regno Unito, dove la notizia del blackout ha trovato ampio spazio sui principali media.

Le cause del blackout di Microsoft

Microsoft, attraverso un aggiornamento pubblicato su X ha dichiarato di “aver individuato un errore di sistema”, confermando che il problema è stato risolto rapidamente, ma che sono in corso ulteriori indagini sulle cause dell’incidente.

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Per circa un’ora, milioni di utenti non hanno potuto accedere alla propria posta elettronica su Outlook, con notevoli disagi sia a livello privato che professionale. Anche Teams, uno degli strumenti di collaborazione più utilizzati nelle aziende e nelle scuole, ha subito interruzioni significative, impedendo riunioni e comunicazioni in tempo reale. Un impatto relativamente meno impattante perché si è verificato domenica, quindi con attività professionali e didattiche a scarto ridotto rispetto alla normale settimana feriale.

Microsoft down, utenti preoccupati

I social network sono stati inondati di lamentele e segnalazioni del disservizio, con migliaia di utenti che hanno evidenziato l’impossibilità di accedere ai propri account e di utilizzare le piattaforme Microsoft.

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Il portale DownDetector, punto di riferimento per milioni di utenti che segnalano disservizi, ha registrato un picco di attività nelle ore del blackout, confermando la portata globale del problema con migliaia e migliaia di utenti collegati per aggiornare lo stato di servizio nei vari paesi.

Indagini in corso

Microsoft ha confermato che l’indagine andrà avanti anche nei prossimi gorni nel tentativo di capire cosa abbia causato un’interruzione così estesa. Esclusa almeno per il momento l’ipotesi di un’azione di pirateria informatica, estremamente attuale negli ultimi giorni con diversi attacchi hacker indirizzati anche al nostro paese.

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Non è la prima volta che Microsoft affronta problemi simili: negli ultimi anni, diversi blackout hanno interessato i suoi servizi cloud, mettendo in difficoltà utenti e aziende che dipendono quotidianamente da queste piattaforme.

Skype chiude dopo 22 anni

Mentre Microsoft affronta le conseguenze del recente blackout, l’azienda ha anche confermato una decisione storica: Skype, una delle aziende che il colosso di Redmond ha acquisito nel corso degli anni, chiuderà definitivamente a maggio 2025.

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Dopo 22 anni di servizio, l’app di videochiamate che ha rivoluzionato la comunicazione online lascerà spazio a Microsoft Teams, ormai divenuto il fulcro delle strategie della compagnia.

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Il centro ricerche Mucrosoft di Burlington, Massachusetts – Credits ANSA (qnm)

L’ascesa e il declino di Skype

Lanciato nel 2003, Skype ha rapidamente conquistato milioni di utenti grazie alla sua innovativa tecnologia VoIP, che permetteva di effettuare chiamate e videochiamate a basso costo in tutto il mondo. Nel 2011, Microsoft acquisì Skype per 8,5 miliardi di dollari, integrandolo nei propri servizi e dismettendo definitivamente Windows Live Messenger.

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Negli anni successivi, però, la piattaforma ha perso terreno a causa della crescente concorrenza di servizi più agili e intuitivi come WhatsApp, Zoom e Google Meet. Secondo le statistiche, nel 2011 Skype vantava circa 150 milioni di utenti mensili, mentre nel 2020 il numero di utenti era crollato a 23 milioni.

Il ruolo della pandemia e la spinta verso Teams

La pandemia ha accelerato la transizione verso nuove piattaforme di comunicazione. Mentre Zoom e Google Meet hanno registrato una crescita esponenziale, Microsoft ha scelto di puntare su Teams, integrandolo con la suite Office e trasformandolo nello strumento principale per il lavoro remoto e la collaborazione aziendale.

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Microsoft ha spiegato che la chiusura di Skype “servirà a semplificare l’offerta di comunicazione”, concentrando gli sforzi su Teams. Gli utenti esistenti potranno migrare facilmente sulla nuova piattaforma mantenendo le proprie credenziali, con la migrazione automatica di chat e contatti.

Reazioni alla chiusura di Skype

La decisione di Microsoft ha generato reazioni contrastanti tra gli utenti. Se da un lato molti hanno già abbandonato Skype a favore di alternative più moderne, altri esprimono nostalgia per un’app che ha segnato un’epoca nella comunicazione digitale.

Per gli utenti affezionati a Skype, la transizione potrebbe non essere immediata. La chiusura dovrebbe concretizzarsi tra maggio e giugno. Tuttavia, con l’integrazione sempre più spinta tra Teams e gli altri servizi Microsoft, la compagnia punta a rendere il passaggio il più fluido possibile e molti utenti con la diffusione della notizia potrebbero decidere di abbandonare il vecchio tool già in queste ore.

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