Dopo una lunga conversazione telefonica, Vladimir Putin e Donald Trump hanno concordato una tregua temporanea sugli attacchi alle infrastrutture ucraine, aprendo la strada a negoziati più ampi per un definitivo cessate il fuoco tra Russia e Ucraina
Giornata di importanti novità sulla strada verso la pace nel conflitto tra Russia e Ucraina. Il lungo e attesissimo appuntamento telefonico tra Vladimir Putin e Donald Trump sembra davvero aver dato uno scossone a un processo che da oggi entra in una fase di nuovo sviluppo.
L’intenso colloquio telefonico tra il presidente russo quello statunitense vede raggiunto un primo accordo che prevede la sospensione degli attacchi alle infrastrutture energetiche e strategiche ucraine per un periodo di almeno 30 giorni.
L’annuncio arriva direttamente da un comunicato congiunto tra Cremlino e Casa Bianca, segnando un momento cruciale per il possibile avvio di trattative più ampie.
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Secondo quanto riferito, la tregua rappresenta un primo passo verso una soluzione più stabile del conflitto, anche se restano molti nodi da sciogliere, tra cui il futuro delle operazioni militari ucraine e il ruolo delle potenze occidentali nel sostegno a Kiev. La Russia, infatti, continua a chiedere l’interruzione degli aiuti militari all’Ucraina da parte dell’Europa, già confermati da Francia e Gran Bretagna, come condizione essenziale per il cessate il fuoco.
Il Cremlino ha sottolineato che, oltre alla sospensione degli attacchi alle centrali energetiche, la Russia pone come condizione chiave per la pace la cessazione di tutti gli aiuti militari occidentali all’Ucraina. In particolare, Mosca insiste affinché venga interrotta la fornitura di armi e la condivisione di informazioni di intelligence con Kiev.
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Una prospettiva che in questo momento vede i paesi europei divisi: se Francia e Gran Bretagna hanno confermato la propria intenzione di continuare a rifornire l’Ucraina di mezzi, l’Italia anche oggi, durante l’intervento della premier Giorgia Meloni in Parlamento ha categoricamente smentito questo impegno… “Niente mezzi né uomini in Ucraina”, ha ribadito la presidente del consiglio.
“Una soluzione pacifica del conflitto passa attraverso la fine del riarmo dell’Ucraina e la completa cessazione della mobilitazione forzata” ha dichiarato il Cremlino in una nota ufficiale dettata da Putin in persona. Il governo russo ha inoltre espresso preoccupazione per la “reiterata incapacità” dell’Ucraina di rispettare gli accordi precedenti e ha accusato Kiev di aver più volte sabotato i negoziati.
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Putin per contro avrebbe già ordinato lo stop agli attacchi alle centrali elettriche ucraine, prima tra tutte quella nucleare di Zaporizhzhia, più volte attaccata pesantemente nel corso di quesi primi 1200 giorni di guerra e seriamente danneggiata.
Dopo la telefonata con Trump, Putin ha dato un ordine immediato ai militari russi affinché sospendano gli attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine. Secondo la Tass, l’ordine sarebbe entrato in vigore fin da subito nelle ore successive alla conversazione tra i due leader.
Una soluzione questa della tregua alle fonti energetiche che è un primo passo significativo: “La tregua sugli attacchi all’energia e alle infrastrutture è il primo passo verso un cessate il fuoco più ampio e una stabilizzazione della regione”, ha dichiarato in tal senso la Casa Bianca in un comunicato ufficiale.
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Tuttavia, restano dubbi sull’efficacia e sulla durata di questa misura temporanea, in particolare considerando che Mosca ha ribadito la sua richiesta di fermare l’invio di aiuti militari all’Ucraina come condizione fondamentale per il rispetto di questo punto e di una tregua duratura.
Mentre Putin e Trump avviano un primo dialogo sulla tregua, l’Unione Europea ribadisce la sua posizione di supporto totale all’Ucraina. In una bozza del summit UE, visionata dall’ANSA, si legge chiaramente che l’Europa manterrà il suo approccio di “pace attraverso la forza”, rafforzando l’Ucraina con aiuti economici e militari.
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“L’Unione Europea continuerà a fornire all’Ucraina un sostegno finanziario regolare e prevedibile”, si legge nel documento firmato a Bruxelles. Che sottolinea anche l’importanza di garantire “piene garanzie di sicurezza per Kiev” affinché il Paese possa resistere a future aggressioni.
Un altro importante risultato del colloquio tra Putin e Trump riguarda il previsto scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina. Il Cremlino ha annunciato che domani, mercoledì 19 marzo, avverrà lo scambio di 175 detenuti per parte, un gesto che potrebbe favorire il processo di distensione tra i due Paesi.
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“In segno di buona volontà, la Russia trasferirà anche 23 soldati ucraini gravemente feriti che attualmente si trovano in strutture mediche russe”, ha dichiarato il governo di Mosca.
Un altro punto cruciale della telefonata tra Putin e Trump ha riguardato il miglioramento delle relazioni bilaterali tra Stati Uniti e Russia. La Casa Bianca ha dichiarato che entrambi i leader hanno riconosciuto il “vantaggio enorme” derivante da rapporti più distesi tra le due potenze, che potrebbero portare a nuovi accordi economici e a una maggiore stabilità geopolitica.
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“Un futuro con relazioni migliorate tra Stati Uniti e Russia avrà benefici enormi per l’economia e la sicurezza globale”, ha affermato la Casa Bianca, sottolineando che la pace in Ucraina rappresenta un tassello fondamentale per questo obiettivo.
Oltre al conflitto in Ucraina, durante la telefonata è stato affrontato anche il tema della sicurezza in Medio Oriente in particolare dopo la ripresa delle ostilità a Gaza con nuovi attacchi da parte di Israele. Secondo quanto riferito, i due leader hanno discusso strategie per prevenire nuovi conflitti nella regione e per bloccare la proliferazione di armi strategiche.
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In particolare, Putin e Trump hanno concordato sulla necessità di evitare che l’Iran possa rappresentare una minaccia per Israele. “Entrambi i leader condividono l’opinione che l’Iran non dovrebbe mai trovarsi nella posizione di poter distruggere Israele”, si legge in una nota diffusa dalla Casa Bianca.
Nel corso della conversazione, Putin ha avanzato una proposta singolare: organizzare partite di hockey tra squadre della National Hockey League (NHL) e della Kontinental Hockey League (KHL), il campionato che include, oltre alla Russia, anche squadre di Bielorussia, Kazakistan e Cina.
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Secondo il Cremlino, Trump avrebbe accolto con favore l’idea, ritenendola un’occasione per migliorare i rapporti tra i due Paesi attraverso lo sport. Un’iniziativa che ricorda la “diplomazia del ping pong” tra Stati Uniti e Cina nei primi anni ’70, che contribuì a distendere le tensioni tra Washington e Pechino.
L’accordo tra Putin e Trump rappresenta un importante passo avanti, ma il futuro della tregua dipenderà anche dalle reazioni di Kiev e della comunità internazionale. Grande attesa per le prime dichiarazioni in questo senso da parte del presidente ucraino Volodimir Zelensky: accetterà le condizioni imposte da Mosca o cercherà un maggiore sostegno dall’Occidente? Nel frattempo, l’Unione Europea resta ferma sulla sua posizione: il sostegno all’Ucraina non verrà meno, anche se il primo punto comune resta quello di raggiungere una pace. Perché la guerra sta costando tanto, troppo, in termini di vite umane e di mezzi.
L’evoluzione della situazione nei prossimi giorni sarà determinante per capire se questa tregua temporanea possa trasformarsi in un accordo di pace più ampio.
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