Dopo la sconfitta contro la Germania, il CT degli Azzurri Spalletti è convinto che per l’Italia ci sia ancora qualche possibilità nel ritorno in programma a Dortmund domenica
La notte di San Siro si trasforma in un incubo per l’Italia. Contro una Germania solida e cinica, gli Azzurri cadono per 0-2 con due colpi di testa su altrettanti calci piazzati.
Un risultato che complica il cammino verso la qualificazione alla semifinale di UEFA Nations League lasciando in eredità più dubbi che certezze. Il pubblico, inizialmente caloroso, ha salutato la squadra tra fischi e incredulità.
Ma a pesare di più sono stati i fischi in avvio di serata sulle note dell’inno tedesco. Un episodio davvero poco elegante da parte del pubblico di San Siro che per la verità gran parte dei tifosi stessi presenti allo stadio ha deciso di coprire con applausi in un clima controverso.
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Un brutto momento e purtroppo bisogna sottolineare che non è la prima volta: se si considera che sempre a San Siro anche la Marsigliese era stata fischiata prima della partita contro la Francia.
Molta emozione invece per un breve tributo dedicato a Bruno Pizzul, storico telecronista delle avventure azzurre, mancato pochi giorni fa.
Luciano Spalletti si presenta ai microfoni nel post-gara visibilmente deluso ma determinato a parlare anche di riscatto. Il CT non cerca alibi e chiede compattezza: “Queste partite insegnano tanto, soprattutto a chi sa ascoltare. Non possiamo gettare via tutto, possiamo ancora farcela. La differenza l’ha fatta la determinazione nelle due aree. Loro sono stati feroci sotto porta e più solidi dietro”.
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Spalletti parla anche dell’immediato futuro, e dunque della partita di ritorno: “Non è una sconfitta che ci può disunire e sicuramente non ci ridimensiona. Adesso servono lucidità e concentrazione, abbiamo margini di miglioramento, ma serve crederci tutti insieme e abbiamo pochi giorni per dimostrarlo”.
Certo si poteva far meglio in difesa, ma il CT non cita singoli colpevoli e rivendica scelte precise: “Sono state fatte scelte sugli uomini che mi sembravano stare meglio. Ora vedremo cosa mettere insieme in vista di Dortmund, dobbiamo guardare avanti”.
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Spalletti difende anche il progetto tecnico: “Abbiamo giocatori giovani, alcuni alle prime esperienze internazionali. Serve tempo, ma le fondamenta sono buone. Non ci faremo abbattere da una sconfitta, per quanto dolorosa. Servirà una impresa, e sono convinto ci sia spazio per regalare una grande soddisfazione ai nostri tifosi”.
Anche l capitano Gianluigi Donnarumma, protagonista di un paio di parate importanti, non si nasconde: “Abbiamo perso lucidità dopo il primo gol. Dispiace perché ci tenevamo tanto. Ma non è finita, la qualificazione è ancora possibile”.
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Sandro Tonali, forse il migliore in senso assoluto, e non solo per il gol dle vantaggio, si unisce a una riflessione amara: “Loro si sono dimostrati più squadra, più intensi. Noi poco concreti, poco pericolosi. Bisogna dire le cose come stanno, il campo ha detto questo. Ma dobbiamo restare uniti e lavorare in vista della partita di ritorno”.
Soddisfatto il ct della Germania Julian Nagelsmann, che sottolinea l’approccio mentale: “Vincere qui non è mai semplice. Ma siamo stati compatti, ordinati e pericolosi. Abbiamo interpretato bene ogni fase della gara. Abbiamo talento, ma anche disciplina. Questo è ciò che serve per andare avanti”.
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Joshua Kimmich, autore dei due assist vincenti, spiega il successo con parole semplici: “Siamo stati solidi, compatti, e abbiamo colpito quando serviva. Non siamo ancora qualificati, ma questo è il tipo di prestazione che costruisce fiducia”.
La sconfitta contro la Germania pesa come un macigno, soprattutto per l’ambiente. I fischi del pubblico di San Siro sono lo specchio di una fiducia ancora da riconquistare dopo anni complicati e due fallite qualificazioni ai Mondiali. Ma Spalletti insiste sul lavoro e sulla crescita: “Non ci pieghiamo. Chi veste questa maglia ha il dovere di lottare fino all’ultimo”.
Italia di nuovo in campo per la partita di ritorno, a Dortmund, domenica alle ore 20.45. Per passare servirà una vittoria con almeno due gol di scarto.
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