Federica Brignone conquista la Coppa del Mondo di gigante e firma una stagione storica conquistando la terza coppa dopo quella di generale e discesa
Ancora una soddisfazione straordinaria per Federica Brignone che sul tracciato di Sun Valley, nella tappa finale della Coppa del Mondo di sci chiude al secondo posto la prova di gigante e realizza uno dei suoi sogni più ambiziosi.

Dopo aver già trionfato nella generale e in discesa libera, l’azzurra si impone anche nella sua specialità, quella con la quale si era imposta all’attenzione giovanile ed entra di diritto nella storia dello sci alpino.
Federica Brignone, la terza coppa stagionale
La sciatrice valdostana chiude al secondo posto nella gara finale alle spalle della svizzera Lara Gut-Behrami. Ma è abbastanza per garantirle il primato anche in questa classifica di specialità, grazie all’uscita di Alice Robinson nella prima manche: “È stata la coppa più difficile da vincere – confessa Federica a fine giornata – ma anche il momento più bello della mia carriera”.
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Con questo ennesimo podio Federica Brignone centra la sua terza coppa stagionale. Già padrona della coppa di cristallo della classifica generale e della discesa libera, la valdostana completa un tris che la proietta tra le più grandi di sempre. “Questa coppa era nei miei sogni ed era forse la più difficile – racconta con emozione – il gigante è la mia specialità, quella con cui ho iniziato, di conseguenza questa era la competizione che più di ogni altro avrei voluto portare a casa. E forse anche per questo è stata la prova nella quale ho sempre sentito di più la pressione”.
Brignone: “Pensavo di aver buttato tutto”
La gara di Sun Valley si decide già nella prima manche, quando Alice Robinson, leader della classifica di gigante, cade rovinosamente. “Pensavo di aver compromesso tutto, perché ho commesso qualche errore. Ma alla fine ho chiuso seconda e la coppa è mia” spiega Federica. Il suo cronometro segna 2.10.15: abbastanza per salire sul podio dietro a Lara Gut-Behrami e davanti a Sara Hector. È il trionfo…
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“Nello sci ogni volta che fai calcoli, sbagli. Ma quando Robinson è uscita ho capito che dovevo solo arrivare in fondo – confessa Brignone – ho provato ad attaccare, ma senza rischiare troppo. Mi bastava il piazzamento, era importante essere solida e sicura ma soprattutto fare i punti necessari e arrivare al traguardo. Se fossi uscita non me lo sarei mai perdonato….”
Un equilibrio perfetto tra istinto e lucidità che le ha consentito di tagliare il traguardo della seconda manche esultando… “È stato liberatorio, una sensazione di gioia assoluta, mai provata prima”.
Brignone, 85 podi in carriera: Tomba nel mirino
Con il podio di Sun Valley, Federica Brignone raggiunge quota 85 in carriera. Un traguardo che la porta a sole tre lunghezze da Alberto Tomba: “Non posso che essere soddisfatta – ammette – ogni gara ha richiesto uno sforzo enorme, anche se il mio meccanismo mentale è relativamente semplice, mi impongo di vincere, sempre. Il più possibile”. In stagione, per lei, dieci vittorie, cinque podi, un oro mondiale in gigante e un argento in superG.
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Il tutto per chiudere una stagione incredibile, la migliore di sempre della sua straordinaria carriera. Con un obiettivo assolutamente straordinario in vista del prossimo anno, considerando le Olimpiadi di Milano e Cortina.
La pista Hemingway, una sfida in più
Il tracciato della gara finale porta il nome di Ernest Hemingway, e rappresenta una sfida supplementare per tutte le atlete. Anche per Federica: “Pista lunga, impegnativa, cambiava a ogni discesa. Ma è proprio questo lo sci che mi piace”. Scendere con il pettorale numero 1 è stato un momento di pressione ulteriore ma la campionessa ha saputo adattarsi.

Un team di una famiglia: mamma Ninna e il fratello Davide
Parte del successo lo deve al fratello Davide, che la segue come coach: “Ha sempre creduto in me. Abbiamo fatto un percorso insieme che mi ha migliorato anche come persona. Io sono testarda, e lui ha saputo guidarmi con pazienza”. L’alchimia familiare diventa così una delle chiavi del successo.
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Davide e Federica sono i figli di Maria Rosa ‘Ninna’ Quario sciatrice con un discreto score nella sua carriera professionistica, quattro vittorie e 15 podi in Coppa del Mondo.
Goggia e Collomb, luci e ombre
Le altre azzurre. Sofia Goggia parte bene ma esce nella seconda manche: “Ci provo da tutta la stagione, ma non riesco a mettere insieme due manches in gigante davvero competitive – commenta delusa – però sono felice di aver concluso una buona stagione, non succedeva dal 2017”.
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Giorgia Collomb, 18enne promessa azzurra, chiude 14esima: paga qualche errore, ma resta una speranza concreta per il futuro.
Un dominio costruito anche sulle assenze
Il cammino di Brignone trova anche spazio tra le difficoltà altrui. Mikaela Shiffrin fuori per infortunio, Petra Vlhova assente, Gut-Behrami incostante: “Ho cercato di approfittare di ogni occasione”. E anche quando le energie mentali sembravano al limite, Brignone ha saputo ricaricarsi: “Qualunque fosse il risultato, non avrebbe cambiato la mia stagione”.
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Il tutto in una stagione che comunque l’ha vista spesso sotto pressione: “Ho imparato a controllare l’emotività. Anni fa era un problema, oggi è un punto di forza – racconta la valdostana – oggi so quando rischiare e quando fermarmi. Non è stato facile, ma sicuramente è stata questa la chiave della mia stagione”.

Una stagione irripetibile
Oltre alla Coppa del Mondo generale e a quella di discesa, Brignone porta a casa il trofeo del gigante. Il bottino stagionale parla chiaro: dodici vittorie, ventiquattro podi, due medaglie mondiali: “Sono fatta per vivere la sfida fino in fondo. Questa è stata una stagione incredibile, forse irripetibile”.
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Con i Giochi Olimpici all’orizzonte, Brignone guarda già avanti: “Voglio crescere ancora. Ogni gara è un’occasione per migliorarmi”. A 34 anni, non pensa al ritiro. Anzi: “Assolutamente no, ci sono le Olimpiadi, mi sento bene, fisicamente e mentalmente, posso crescere ancora. L’importante è avere ancora motivazioni”.
Federica Brignone nella storia dello sci azzurro
Con tre coppe in una sola stagione, Brignone entra nell’élite dello sci femminile italiano. È la prima sciatrice a vincere trofei in tre specialità diverse nello stesso anno. Un’impresa che conferma la sua versatilità e la sua capacità di reinventarsi. Il 2025 rimarrà il suo anno in vista di un’Olimpiade italiana che anche grazie a lei è ancora più attesa.