Tragedia sulla Funivia del monte Faito, si spezza un cavo e una cabina precipita nel vuoto: quattro le vittime accertate, tra cui il macchinista, e un ferito grave. Sedici le persone salvate nella cabina rimasta sospesa a valle. Indagini in corso per disastro colposo e omicidio plurimo.
Tragedia sulla Funivia del monte Faito: il bilancio è davvero tragico, quattro vittime e un ferito ricoverato in gravissime condizioni. Il tutto in un pomeriggio di maltempo estremo nel corso del quale il movimento della funivia era già stato sospeso per riprendere solo da pochi minuti, poco prima che il cavo sis spezzasse.

L’impianto collega la stazione a valle di Castellammare di Stabia alla cima del Faito: l’incidente ha provocato la caduta di una delle due cabine, quella diretta verso monte. Quattro persone hanno perso la vita, tra cui Carmine Parlato, storico macchinista dell’EAV che era alla l’addetto alla movimentazione del mezzo.
La tragedia della Funivia del Monte Faito: cosa è successo
Intorno alle 14.40, la cabina in salita con cinque persone a bordo precipita nel vuoto dopo la rottura del cavo di trazione. Le vittime sono due turisti inglesi, una donna israeliana e Carmine Parlato, operatore esperto da anni in servizio sull’impianto. Una passeggera sopravvive al pauroso volo nel dirupo, trasportata d’urgenza in eliambulanza all’Ospedale del Mare.
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Nel frattempo, la cabina in discesa, con sedici persone a bordo, si blocca a circa venti metri dal suolo. I soccorsi intervengono rapidamente: i vigili del fuoco e il soccorso alpino imbragano a uno a uno tutti i passeggeri e li calano in sicurezza riportandoli a terra. Secondo l’Eav, in questo caso avrebbe funzionato correttamente il freno d’emergenza.
Funivia del Faito: l’inchiesta della Procura
La funivia era stata riaperta appena dieci giorni fa, in occasione dell’avvio della stagione turistica. Ma le condizioni meteo di ieri erano molto complicate: nuvole basse, nebbia e allerta gialla per temporali. Tant’è che nel corso della mattinata l’impianto aveva sospeso l’attività per poi riprendere funzione nel pomeriggio.
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La Procura di Torre Annunziata ha aperto un fascicolo contro ignoti per disastro colposo e omicidio plurimo colposo. Il procuratore capo Nunzio Fragliasso si è recato personalmente sul posto, accompagnato da alcuni funzionari di polizia giudiziaria: “Siamo nella fase preliminare delle indagini” dice il magistrato, in attesa di accertare le cause della rottura del cavo. Anche il prefetto di Napoli, Michele di Bari, si è presentato sul luogo della tragedia per prendere coscienza di quanto accaduto.
Cordoglio e reazioni ufficiali
“Una tragedia che ci lascia tutti senza fiato” – dice Angelo Lustro (Filt Cgil) sottolineando la necessità di accertamenti rapidi e trasparenti. L’organizzazione sindacale USB chiede chiarezza: “Pretendiamo di sapere se le misure di sicurezza per la riapertura stagionale siano state tutte completamente rispettate”.
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Anche il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza, è rimasto profondamente colpito da quanto accaduto: “La sensazione è che la cabina precipitata stesse entrando in stazione e che il freno non abbia funzionato”.
Da Washington, dove era in visita ufficiale alla Casa Bianca per un incontro al vertice con il presidente americano Donald Trump, la premier Giorgia Meloni ha espresso il proprio cordoglio alle famiglie delle vittime.

Carmine Parlato, l’uomo della Funivia
Tra le vittime della tragedia c’è Carmine Parlato, 59 anni, storico operatore dell’impianto. Residente a Castellammare e originario di Vico Equense, Carmine lascia una moglie e un figlio di 22 anni: “Sempre sorridente e rassicurante con i turisti una vera e propria guida turistica, un uomo che conosceva tutta la storia della funivia…” dicono i lui alcuni colleghi e il sindaco di Vico, Giuseppe Aiello: “Una persona solare e divertente, stimata da tutti, una perdita che colpisce l’intera comunità”.
La storia della Funivia del Faito
La Funivia del monte Faito era tornata in funzione lo scorso 10 aprile, solo pochi giorni fa, dopo la chiusura invernale. L’impianto, gestito dall’Eav, collega in otto minuti Castellammare alla vetta del monte Faito, offrendo un panorama davvero straordinario. Si tratta di una delle principali attrattive della provincia. Basti pensare che lo scorso anno oltre 113mila passeggeri erano salute al vertice della montagna che domina il golfo. L’ultima corsa oggi era prevista per le ore 17.
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Tuttavia, questa non è la prima tragedia legata all’impianto: nel 1960, il giorno di Ferragosto, un incidente simile costò la vita ad altre quattro persone. La coincidenza con l’evento del passato riaccende ora interrogativi sulla sicurezza dell’infrastruttura che era monitorata e tenuta sotto controllo ma che risulta molto datata: la prima corsa della funivia era stata festeggiata nel 1952.
Sotto sequestro
L’intera area per la quale in vista della Pasqua ci si attendevano migliaia e migliaia di visitatori fino al ponte del primo aggio resta ovviamente chiusa e sotto sequestro in attesa degli esiti dell’inchiesta.