Con l’incognita un fine settimana dal tempo instabile, milioni di italiani decidono di mettersi in movimento per festeggiare la Pasquetta, non solo gite e pranzi al sacco fuori porta ma anche numerosi viaggi in Italia e all’estero
Pasquetta, o come vorrebbero calendario e tradizione, il Lunedì dell’Angelo, che per molti è ancora più atteso della domenica di Pasqua: meno cerimoniale, più spontaneo, più popolare. È il giorno delle gite fuori porta, dei picnic improvvisati, delle scampagnate tra amici, famiglie e gruppi allargati.

Un rito collettivo che nel 2025, complice un calendario favorevole, ha visto numeri da record anche perché il vicinissimo ponte del 25 aprile ha consentito una vacanza più lunga per milioni di studenti e di conseguenza per le loro famiglie.
Pasquetta 2025, italiani in viaggio
Secondo le statistiche sarebbero infatti oltre 11 milioni gli italiani che hanno deciso di mettersi in viaggio durante questo lungo weekend di festività pasquali, e sebbene non tutti abbiano varcato i confini nel giorno di Pasquetta, la tendenza è chiara: la voglia di uscire, di ritrovarsi, di stare all’aperto è più forte che mai. Indipendentemente da un clima non splendido e che in qualche regione ha portato anche brutto tempo.
Il giro d’affari stimato supera i 4.9 miliardi di euro, un dato che non sorprende se si considera la varietà e la ricchezza delle destinazioni scelte, da nord a sud.
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Il venerdì santo ha fatto da spartiacque: secondo i principali osservatori turistici, oltre 5 milioni di persone si sono messe in viaggio venerdì scorso approfittando dei ponti in arrivo (25 aprile ma anche e 1 maggio) per allungare la vacanza. Ma è nella giornata di Pasquetta che si è registrato il vero esodo: famiglie che partono all’alba per raggiungere casali, laghi, campagne o spiagge, giovani che si organizzano con treni, macchine e zaini in spalla, gruppi che riscoprono la magia dei piccoli borghi.
Pasquetta 2025: italiani in Italia
In oltre l’88% dei casi, la destinazione è italiana. Non è solo una scelta patriottica: è anche una risposta pratica e affettiva a un territorio che offre tutto — dal mare alla montagna, dalle città d’arte ai percorsi enogastronomici — in un fazzoletto di chilometri.
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La Pasquetta porta anche l’esigenza di connettersi a parenti e amici magari non a portata di mezzi nel corso della settimana lavorativa. E se è vero che molti italiani hanno scelto di andare all’estero sfruttando voli nemmeno troppo low-cost a Pasquetta sono pochi quelli che decidono di stare in casa. E se succede è perché si è obbligati: come sempre c’èanche chi lavora.
Dove si va a Pasquetta nel 2025
Le città d’arte restano saldamente in vetta alle preferenze: Roma è come sempre un magnete, complice il clima, la bellezza monumentale e il richiamo della messa papale. Ma anche Napoli, Firenze e Venezia non conoscono flessioni: anzi, proprio a Pasquetta si respira una vivacità meno solenne rispetto al giorno di Pasqua, fatta di musei, passeggiate e aperitivi in piazza.
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Chi cerca la natura, però, guarda altrove. Le Dolomiti del Trentino-Alto Adige, ancora innevate in alcune vette, accolgono appassionati di escursioni e pic-nic in quota. La Valle d’Aosta, più raccolta e intima, è la scelta perfetta per chi cerca silenzio e bellezza.
Borghi e Vallate
Poi c’è la Liguria, affollata di famiglie in fuga soprattutto da Milano e Torino; la Toscana, dove Chianti, Val d’Arno e Val di Chiana si colorano di tavolate nei poderi; l’Abruzzo, con la Majella e i suoi parchi tornano a popolarsi; e la Campania, vede la Costa Amalfitana e le isole dell’arcipelago di Napoli che iniziano a risvegliarsi dal torpore invernale.
C’è anche un’Italia più discreta, che diventa protagonista in questi giorni: quella dei borghi. Da Specchia in Salento a Gromo in Val Seriana, da Canale di Tenno in Trentino a Gerace in Calabria, si moltiplicano le gite che uniscono il fascino della lentezza alla scoperta dei sapori locali. Con qualche iniziativa culturale di un certo interesse: concerti acustici sotto le montagne, letture di poesie o esposizione di quadri all’aria aperta.
Il picnic come rito
Pasquetta è, da sempre, sinonimo di picnic. Una tovaglia stesa, una bottiglia stappata, un salame tagliato a fette spesse e assolutamente irregolare, una torta salata passata di mano in mano. È un gesto semplice, ma potente. Gli agriturismi, che per questa giornata segnano oltre 500mila presenze – ma la stima è approssimata per difetto – offrono il contesto perfetto per vivere questa esperienza in chiave organizzata: prati, animali da cortile, menù rustici, aria buona. Un contesto ideale anche per le famiglie con bimbi piccoli.
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Non mancano anche i picnic improvvisati nei parchi cittadini, sulle rive dei laghi, lungo i fiumi o nelle aree attrezzate. È un’Italia che torna all’essenziale, che riscopre la bellezza del fare il minimo indispensabile, ma di farlo insieme. Ed è anche un’occasione per condividere le ricette tipiche: dalla torta pasqualina ligure alla frittata di maccheroni napoletana, dalle costolette d’agnello alle uova sode colorate, ogni regione ha il suo “cestino della festa”. Gli avanzi di Pasqua vanno per la maggiore.
Tradizioni locali, tra sacro e profano
In alcune zone d’Italia, la Pasquetta è tutt’altro che un giorno qualunque. A Pianello Val Tidone, in Emilia, si tiene la tradizionale Festa della Galeina Grisa, un evento che unisce storia contadina e ritualità pasquale. A Montefalco, in Umbria, il giorno di Pasquetta coincide con la gara della Ciuccetta, una sfida in cui si fanno scontrare uova sode per testarne la resistenza, tra risate e folklore.
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In Sardegna, alcune comunità conservano antichi riti rurali legati alla rinascita della primavera, tra danze, canti e processioni in costume. E in molte città del sud, il Lunedì dell’Angelo è l’occasione per riabbracciare i paesani tornati a casa per le feste: si mangia, si canta, si balla, si torna “comunità”.

Ma quanti sono davvero gli italiani oggi in Italia?
Una domanda che si fa ciclica durante le festività: quanti italiani restano nel Paese e quanti scelgono di andare all’estero? Secondo i dati ISTAT aggiornati al 2025, gli italiani residenti in Italia sono circa 59 milioni, ma ogni anno oltre 6 milioni di connazionali, un buon 10%, vivono all’estero in modo permanente. In occasione della Pasqua e della Pasquetta, però, si registra anche il loro rientro temporaneo, soprattutto dai paesi europei: sono circa 200mila gli italiani rientrati quest’anno per passare le feste in famiglia. Con soddisfazione delle compagnie di volo che hanno alzato al massimo le tariffe dei voli per questo week-end.
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Allo stesso tempo, circa 1,3 milioni di italiani hanno scelto mete estere per il ponte pasquale: tra le destinazioni più amate ci sono Parigi, Londra, Barcellona, Amsterdam, Praga, Budapest e Berlino. In calo l’interesse per Istanbul, anche in considerazione del particolare momento politico che si vive in questo momento in Turchia. Viaggi brevi, quasi sempre in aereo, spesso con partenza il sabato e rientro il lunedì sera o martedì mattina.
Pasquetta 2025: un giro d’affari che fa girare tutta l’Italia
Il turismo pasquale rappresenta un segmento importante per l’economia italiana. Il giro d’affari complessivo stimato per il periodo di Pasqua e Pasquetta 2025 – come detto – sfiora i 5 miliardi di euro, suddivisi tra accoglienza, ristorazione, trasporti e attività culturali. Gli agriturismi segnano il tutto esaurito da settimane, i treni hanno registrato picchi di prenotazioni soprattutto per le tratte tra nord e centro Italia, e i voli interni hanno avuto un incremento del 20% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Anche i musei hanno aperto le porte con orari straordinari: solo a Firenze, gli Uffizi hanno superato i 15.000 visitatori nella sola giornata di lunedì. A Napoli, la fila per il Cristo Velato ha fatto il giro dei social, così come i video delle barche stracolme in partenza da Molo Beverello verso Capri e Ischia.