È iniziato il lungo periodo di lutto per la scomparsa di Papa Francesco i cui funerali sono fissati per sabato alle ore 10. Oltre 200mila fedeli sono attesi a Roma per le esequie funerali. Rivelate le ultime ore di Bergoglio in seguito al malore fatale. Rinviati molti eventi sportivi.
Un volto sereno, segnato appena da un livido. Le mani giunte sul rosario. E un ultimo “grazie” sussurrato al suo infermiere personale, poco prima di spegnersi nel sonno. È così che Papa Francesco ha dato il suo addio, un pontefice venuto “quasi dalla fine del mondo” – così come si era definito – che ha scelto di chiudere il proprio viaggio terreno con la stessa sobrietà con cui lo aveva iniziato.
Secondo quanto stabilito dai medici che hanno constatato il decesso, tutto si sarebbe compiuto alle 7.35 di lunedì 21 aprile: Bergoglio è morto a 88 anni, colpito da un ictus mentre riposava a Santa Marta. Il malore sarebbe sopraggiunto intorno alle 5.30. Un collasso ha reso vano ogni intervento.
Il corpo di Francesco è esposto con i paramenti rossi, il rosario tra le mani, la mitra bianca sul capo. Una bara è semplice, in legno foderato di zinco e velluto, secondo la sua volontà. Nessun catafalco, nessuno sfarzo: tutto molto essenziale, così come aveva stabilito seguendo i principi che avevano caratterizzato il suo pontificato.
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Un volto, segnato ma sereno, che ha commosso migliaia di pellegrini. Alcuni hanno notato un ematoma visibile, spiegato come una conseguenza naturale post-mortem. Il rito della tanatoprassi ha evitato ogni pratica invasiva, restituendo un’immagine composta e dignitosa. La folla ha subito risposto con un flusso continuo di presenze in piazza San Pietro, oltre centomila solo nelle prime 24 ore senza poterlo vedere: solo per pregare e recitare il Rosario. Per tutta la giornata di ieri Papa Francesco è stato visitato solo da notabili, amici, familiari e dai collaboratori più stretti.
Secondo quanto riferito il malore fatale è sopraggiunto all’alba, dopo una giornata apparentemente tranquilla ma molto intensa. Bergoglio aveva voluto compiere un ultimo giro in papamobile la domenica di Pasqua, nonostante la fatica evidente e i medici che lo avevano dimesso avessero raccomandato prudenza e riposo. Ma il Papa dopo avere pronunciato benedizione Urbi et Orbi con un filo di voce, aveva insistito: “Credi che possa farlo?”, avrebbe chiesto all’infermiere Massimiliano Strappetti. “Grazie per avermi portato in piazza”, le sue ultime parole al collaboratore…
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La sera precedente aveva cenato con semplicità e riposato. Il mattino successivo, l’ictus emorragico lo ha colpito nel sonno. Quando il coordinatore dell’équipe medica, Sergio Alfieri, è giunto a Santa Marta, il Papa era già in coma, privo di coscienza. “Non ha sofferto”, ha assicurato il medico che ne ha certificato il decesso.
Da oggi a venerdì la Basilica di San Pietro resterà aperta giorno e notte. I fedeli potranno vedere da vicino il corpo del Papa. L’afflusso previsto è imponente: decine e decine di migliaia di persone ogni giorno fino a sabato, giorno delle esequie. Maxischermi in piazza, protezione civile mobilitata, piano sicurezza attivato dal Viminale. Il corteo solenne della traslazione è partito da Santa Marta attraversando l’Arco delle Campane e si è concluso all’altare della Confessione.
Le esequie si terranno sabato 26 aprile alle 10.00, sul sagrato della Basilica di San Pietro, presiedute dal cardinale Giovanni Battista Re. Oltre cento delegazioni straniere sono attese, tra cui il presidente americano Trump, che ha confermato la sua presenza insieme alla moglie Melania, il presidente francese Macron, quello brasiliano Lula. E ancora Zelensky dall’Ucraina, Milei dall’Argentina, Felipe VI e Letizia dalla Spagna.
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Dal Regno Unito arriverà il principe William con la moglie Kate. Putin, invece, non sarà presente: sul presidente russo pesa un mandato di cattura in Europa. Italia inclusa.
Dopo la celebrazione, la bara sarà trasferita nella Basilica di Santa Maria Maggiore, dove Francesco ha chiesto di essere sepolto. Una scelta simbolica, in continuità con la sua devozione alla Madonna e alla semplicità francescana.
Il governo italiano ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale. Il Colosseo spento, le bandiere a mezz’asta. Giorgia Meloni ha annullato la missione in Asia Centrale, il 25 aprile sarà celebrato ma con “sobrietà istituzionale”.
Anche il mondo dello sport si ferma: rinviate a domenica tutte le partite previste per sabato di Serie A, così come quelle dei campionati minori e di altri sport, inclusa la finale di Coppa Italia Primavera e le semifinali playoff di Serie C.
Jovanotti, che sabato sera aveva in programma una delle numerose serate al PalaEur dove il suo tour fa tappa da ieri, ha rinviato lo show a domenica sera.
Dal 27 aprile iniziano i novendiali, la fase che prelude alla nomina del successore di Bergoglio. Il Conclave dovrebbe aprirsi tra il 5 e il 10 maggio. Sessanta cardinali hanno già giurato segretezza nella prima congregazione. Gli altri arriveranno entro i funerali.
In un testo scritto pochi giorni prima della morte, Francesco aveva lasciato un pensiero sulla vecchiaia e il distacco: “La morte non è la fine di tutto, ma l’inizio di qualcosa. Vivremo ciò che mai abbiamo vissuto: l’eternità”. Ora che il suo tempo terreno si è concluso, quelle parole sembrano restituire il senso profondo di un commiato che evidentemente sentiva vicino e che il mondo intero ha deciso di abbracciare.
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