Ultima giornata di omaggio a Roma alla Basilica di San Pietro per Papa Francesco, salutato da decine e decine di migliaia di persone in una interminabile coda che si è protratta per tre giorni e che si concluderà solo oggi. Domani alle 10 i funerali davanti a una folla di potenti e teste coronate provenienti da tutto il mondo
L’alba nella capitale è diversa da ogni altra. Un silenzio irreale, interrotto solo dal passo pesante dei pellegrini e dallo scricchiolio delle transenne, accompagna l’ultima veglia per Papa Francesco.
Anche stanotte la Basilica di San Pietro che doveva chiudere secondo le previsioni alla mezzanotte è rimasta aperta molto più a lungo per consentire a tutte le persone in coda di poter dare l’ultimo saluto a Papa Francesco senza trascorrere l’intera notte all’addiaccio.
Giusto il minimo tempo indispensabile per ripristinare i cordoni di sicurezza e il lento incedere delle persone giunte da ogni dove per un saluto e una prehiera è ripreso.
Mentre le prime luci iniziavano a filtrare tra i colonnati, una fila interminabile – chilometri di persone e di storie – si è mossa lenta e determinata verso il cuore della cristianità. L’ultimo saluto a Jorge Mario Bergoglio non è solo un rito, ma un atto collettivo, un’espressione universale di affetto, dolore e gratitudine.
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La giornata di domani è quella dei funerali del Papa venuto “dalla fine del mondo”, come lui stesso si era definito affacciandosi per la prima volta dalla loggia centrale della Basilica. Il giorno di un addio che coinvolge milioni di persone, credenti e non, e che assume un significato storico per la Chiesa e per il mondo intero.
La Messa esequiale si svolgerà all’aperto sul sagrato della Basilica di San Pietro, a partire dalle ore 10. Le campane suoneranno a lutto in tutto il paese mentre i fedeli – molti dei quali sono già in attesa senza lacuna intenzione di muoversi, resteranno nei settori loro riservati, in piedi o seduti a terra, avvolti da bandiere, rosari, fotografie. La folla prevista supera abbondantemente le 200mila persone: un colpo d’occhio che lascia senza fiato.
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A presiedere il rito sarà il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, come previsto per i funerali di un Papa emerito, benché Francesco non avesse mai formalmente rinunciato al ministero petrino. Accanto a lui in concelebrazione numerosi cardinali e vescovi, di fronte nel settore protetto da un cordone di sicurezza imponente, i leader religiosi e politici giunti da ogni continente.
Tra i notabili presenti l’ex presidente americano Joe Biden che arriverà a titolo personale e ovviamente Donald Trump con la moglie Melania. Una presenza contemporanea destinata a non passare inosservata. Tutti i vertici delle istituzioni italiane: dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, a Giorgia Meloni, alle rappresentanze di Parlamento e Regioni.
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Presente Ursula von der Leyen, dal Regno Unito arriverà l’erede al trono William, da solo, e ancora Emmanuel Macron e un elenco interminabile di 182 delegazioni ufficiali, di cui almeno 50 guidate da capi di Stato e 10 da sovrani regnanti. Dall’Argentina arriverà il presidente Javier Milei con cui Bergoglio non ha mai nascosto tensioni e pareri discordanti. Mai nella storia della Santa Sede si era vista una tale concentrazione di rappresentanti mondiali per un singolo evento religioso.
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Assente Putin, che manderà il ministro della cultura, anche in considerazione di un mandato di cattura internazionale per crimini di guerra. Assente il primo ministro israeliano Netanyahu che non senza polemiche ha deciso di non essere presente e che si è limitato a una dichiarazione di circostanza scarnissima: “Condoglianze, riposi in pace”. Bergoglio lo aveva criticato pesantemente definendo gli attacchi di Israele a Gaza uno sterminio di massa…
Ma Francesco, da sempre vicino agli ultimi, ha voluto accanto a sé anche i più fragili: e dunque ci sarà una rappresentanza di quegli ‘ultimi’ che lui sentiva così vicini. Migranti, rifugiati, poveri, donne vittime di tratta, detenuti, prostitute… A ognuno di loro sarà consegnata una rosa bianca, il fiore che Francesco amava di più. Un’altra delegazione sarà presente anche a Santa Maria Maggiore, dove il Pontefice ha scelto di essere sepolto, accanto all’icona della Salus Populi Romani, a lui tanto cara.
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Il trasferimento da San Pietro a Santa Maria Maggiore sarà effettuata da un corteo funebre solenne, sei chilometri a passo d’uomo che consentiranno alle decine di migliaia di persone che non troveranno spazio in piazza San Pietro di dare l’ultimo saluto al pontefice.
La capitale è completamente trasformata. Il piano predisposto dal Viminale e dal Comune di Roma è tra i più imponenti della storia repubblicana. L’area attorno al Vaticano è suddivisa in cinque zone di sicurezza, sorvegliate da oltre 7mila agenti. Tiratori scelti sui tetti, droni e scanner tridimensionali presidiano ogni via d’accesso. Confermata la no flight zone su tutto il perimetro urbano della capitale.
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A sorvegliare i cieli ci saranno caccia Eurofighter, mentre un cacciatorpediniere della Marina staziona al largo di Fiumicino. Anche il Tevere è monitorato dalla polizia fluviale. Le forze dell’ordine presidiano anche metropolitana, tutti i nodi ferroviari, gli scali aeroportuali. Tutto è pensato per garantire ordine e sicurezza in una giornata carica di emozione e tensione.
Villa Taverna, residenza dell’ambasciatore USA dove è atteso Donald Trump, è isolata da una “green zone” con divieti rigidi. In città non si può trasportare carburante, manifestare, né accedere con mezzi pesanti. Anche l’Ospedale Santo Spirito è stato predisposto come struttura di emergenza per le autorità in visita.
Come detto dopo la funzione in San Pietro, un momento altrettanto potente è destinato a coinvolgere tutta Roma. Il corteo funebre che condurrà la bara di Francesco alla Basilica di Santa Maria Maggiore. Un percorso di circa sei chilometri attraverso il cuore della città, tra tutti i luoghi simbolo della storia e della fede: corso Vittorio, piazza Venezia, i Fori Imperiali, il Colosseo, via Labicana, via Merulana.
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Il feretro procede a passo d’uomo, accompagnato solo da un piccolissimo seguito di cardinali in auto, gli stessi che presenzieranno alla tumulazione dei resti di Papa Francesco. Lungo le strade sono attese decine di migliaia di persone. Anche questa parte della cerimonia sarà sorvegliata da agenti e volontari. Sono almeno 3mila i volontari in campo per assistere i pellegrini, gestire i varchi e fornire indicazioni. In piazza Esquilino, di fronte alla basilica, sono stati allestiti altri schermi per permettere ai fedeli di seguire l’arrivo della bara.
Papa Francesco riposerà dove aveva più volte pregato in silenzio, nella navata laterale di Santa Maria Maggiore, accanto all’altare di San Francesco. La tomba, consegnata ieri e pagata da un donatore anonimo, è semplice, sobria, come voleva lui: marmo ligure, la sola scritta “Franciscus” e la riproduzione della sua croce pettorale.
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Il rito della tumulazione sarà strettamente privato, senza riprese televisive. Da domenica mattina, però, la tomba sarà già accessibile ai fedeli molti dei quali negli ultimi giorni hanno raggiunto il luogo di culto in migliaia. Migliaia di persone che si sono accalcati ordinatamente in coda per lasciare un fiore, un biglietto, una preghiera.
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Nel frattempo, i lavori attorno alla Cappella Paolina sono stati completati. Il loculo è stato preparato in modo da garantire discrezione e sicurezza. Anche qui, presidi e pattuglie vegliano sull’intera area, mentre il personale della Santa Sede sorveglia ogni dettaglio.
Mentre la bara scende nel cuore di una delle chiese più amate di Roma, si apre idealmente un nuovo capitolo per la Chiesa cattolica. I cardinali, riuniti da giorni nelle Congregazioni generali, iniziano ufficialmente la riflessione sul futuro, sulla Chiesa e sul mondo.
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“Abbiamo cominciato una intensa e franca conversazione sulla Chiesa e sul mondo”, ha dichiarato ieri la Sala Stampa vaticana. Stasera tutti i cardinali previsti saranno a Roma per i funerali e pronti a partecipare al prossimo Conclave, la cui data di inizio non è ancora stata fissata. Potrebbe essere il 5 maggio.
Francesco se ne va come ha vissuto: tra la gente, senza orpelli, con una carica di umanità che gli ha consentito di dialogare anche con chi non credeva. Per i funerali di domani alle 10 ci si attende non solo la presenza record di persone sul sagrato e su tutte le strade attigue a San Pietro ma anche davanti alla televisione con centinaia di reti collegate in diretta.
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